“Ma Matteo Messina Denaro cosa fa per noi?”

“Ma Matteo Messina Denaro cosa fa per noi?”

2015-11-30T17:53:25+01:00 30th Novembre, 2015|dove sei matteo|

Messina Denaro, c’è insofferenza verso di lui nella cosca. Leggete qui: “Sono tutti porci… ma anche questo (Matteo Messina Denaro, ndr), che fa per noi? Niente, si fa i suoi interessi e non ci deve essere rumore. Cioè, arrestano i tuoi fratelli, le tue sorelle e i tuoi cognati e tu non ci muovi? Devi fare bordello, devi dire o li fate uscire o vi faccio saltare tutti in aria”.

Un attacco duro, durissimo, ed una spaccatura clamorosa, quella che lasciano intendere alcune frasi, all’interno di Cosa Nostra, con il capo, il superlatitante Matteo Messina Denaro, che non sembra più essere così rispettato e temuto. E’ questo quello che emerge da un’intercettazione dei carabinieri nel corso dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Nicolò Nicolosi, 44 anni, di Calatafimi, e Attilio Fogazza, 44 anni, di Salemi, ritenuti responsabili dell’omicidio di Salvatore Lombardo, ucciso il 21 maggio 2009 con alcuni colpi di fucile calibro l2, mentre si trovava presso il bar Smart Caffè di Partanna, nel trapanese

Non solo frasi non certo rispettose verso l’attuale capo di Cosa Nostra, ma anche un “augurio” per il futuro, ovvero che il boss si ritiri al più presto, sempre che il passaggio di consegne non sia già avvenuto: “Io sono del parere che questo qualche giorno si ritira, a meno che non l’abbia già fatto – dice uno dei due uomini intercettati – e gli altri vanno a fare cose a nome suo quando lui oramai non c’è più, e chissà dove se n’è andato. Andatevi a rompere il culo tutti, qui ormai non c’è più niente. Un movimento, cioè, niente. Dallo un accenno che sei presente, invece proprio niente!”.

“Non è la prima volta – ha spiegato il procuratore aggiunto Teresa Principato – che avvertiamo un forte malcontento verso il capomafia latitante, che viene accusato dai suoi di pensare solo a sè e alle sue esigenze e di non curarsi dei destini dei familiari e degli uomini d’onore finiti in carcere”.

E’ stato pubblicato intanto oggi sul Giornale di Sicilia il necrologio in ricordo di Francesco Messina Denaro, morto il 30 novembre del 1998 da latitante e padre del boss Matteo. Fu stroncato da un malore nel sonno. Il necrologio era in passato ricco di parole e di citazioni, ora stringatissimo. C’è scritto solo “I tuoi cari”. Lo vedete nell’immagine di spalla a questo articolo. Il necrologio, firmato «I tuoi cari» è sempre lo stesso da anni, con il nome di Francesco Messina Denaro scritto al centro in grassetto e la data di morte a sinistra e quella di oggi a destra. Un necrologio sempre più sobrio rispetto a quelli del passato, quando le frasi usate per il ricordo di Francesco Messina Denaro erano, ad esempio: «Ti vogliamo bene, Sei sempre nei nostri cuori» e sempre la firma «I tuoi cari tutti», o ancora (in latino): «È tempo di nascere ed è tempo di morire ma vola soltanto colui che vuole e il tuo volo è stato per sempre sublime…», citazione dall’Ecclesiaste e anche in questa occasione il saluto «In ricordo di te…I tuoi cari». Messina Denaro senior morì, da latitante, il 30 novembre di sedici anni fa d’infarto. Il suo cadavere venne fatto ritrovare nelle campagne di Castelvetrano, vestito di tutto punto, pronto per le esequie. Il figlio, Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993, è considerato la ‘primula rossà di Cosa nostra, il capomafia erede di Riina e Provenzano.

About the Author:

Giacomo Di Girolamo
Giacomo Di Girolamo, giornalista. Mi occupo di criminalità organizzata e corruzione in Sicilia da più di 20 anni. Sono direttore della radio più ascoltata della provincia di Trapani, Rmc 101, e di un portale molto letto in Sicilia, Tp24. Miei articoli sono usciti su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Domani. Collaboro anche con Linkiesta.  Sono autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro: L’invisibile (un'edizione aggiornata è uscita nel 2023), di Cosa Grigia (il Saggiatore 2012, finalista al premio Piersanti Mattarella), Dormono sulla collina (il Saggiatore 2014), Contro l’antimafia (Il Saggiatore, 2016).  Per Laterza ho scritto "Gomito di Sicilia" (2018), per Zolfo "Matteo va alla guerra" (2022) e "Una vita tranquilla" (2004). Per le mie inchieste ho vinto nel 2014 il Premiolino, il più importante premio giornalistico italiano, e, nel 2022, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Premio Nazionale "Paolo Borsellino". Ho raccontato la mia vita in un podcast per Audible, "L'isola di Matteo".