Alessandra Bucchi, 17 Gennaio 2023 – LumsaNews
Giacomo di Girolamo, è uno scrittore e giornalista che da anni si occupa di criminalità organizzata. Collabora con Il Mattino di Sicilia, la Repubblica e Il Sole 24 Ore. Autore di molti libri su Matteo Messina Denaro, di Girolamo ha commentato a Lumsanews l’arresto del boss della mafia siciliana.
Cosa ne pensa del fatto che Matteo Messina Denaro sia stato arrestato in Sicilia?
“I mafiosi e i capo mafia sono legati a doppio filo con il proprio territorio. Il territorio è nulla senza il capo mafia e il capo mafia è nulla senza il territorio: è proprio quest’ultimo che gli fornisce protezione. Per questo motivo io ho sempre sostenuto che si trovasse in Sicilia o che fosse morto”.
Come cambierà la mafia siciliana dopo la cattura le boss?
“Denaro è l’ultimo dei Corneolenesi, l’ultimo stragista e di fatto l’ultimo rappresentate dei metodi che hanno determinato la lotta dello Stato alla criminalità organizzata e la sua vittoria. L’arresto di Matteo Messina Denaro rappresenta il colpo mortale all’organizzazione.
Nel mio libro Cosa Grigia ipotizzo come diventerà la mafia dopo la cattura di Messina Denaro. La mafia è mutata come un virus, oggi ci sono nuovi sistemi criminali che non operano più attraverso gli assassini ma che cercano di insinuarsi in quella linea che divide la legalità e l’illegalità e che in Italia è fin troppo sottile. Ed ecco quindi come Cosa Nostra, diventa Cosa Grigia”.
Quali, secondo lei, sono le rivelazioni che Denaro farà agli inquirenti? Saranno ritrovati l’agenda rossa di Borsellino e i soldi che non sono mai stati scovati nel rifugio di Riina?
“Non ci saranno dichiarazioni di grande rilevanza da parte di Messina Denaro. Lo Stato ha arrestato un uomo in fin di vita, è malato e al massimo vivrà ancora un paio di anni. Credo che non verranno fuori né i l’agenda rossa né i soldi.”