Viaggio nella massoneria di Marsala. Storie e nomi delle due logge

Viaggio nella massoneria di Marsala. Storie e nomi delle due logge

2020-04-21T18:58:27+02:00 21st Giugno, 2016|inchieste|

Tutti in una non ci stavano, erano troppi. Allora a Marsala la massoneria in questi anni si è sdoppiata. E dalla principale, e più antica loggia, quella intitolata ad Abele Damiani, è nata, la “XI Maggio 1860”. Si chiama, questo processo, nel linguaggio massone, “gemmazione”. “La gemmazione – recita il sito del Grande Oriente Italiano – avviene generalmente quando una loggia diventa troppo numerosa e una parte dei massoni aderenti decide di crearne un’altra”.
La massoneria a Marsala è strettamente legata al periodo risorgimentale.
 Al periodo di Abele Damiani.
La sua cappella, al cimitero di Marsala è un piccolo mausoleo. A forma di piramide, simbolo massonico universale, sovrasta, da una piccola roccia, il vecchio “campo santo”. Qui riposa il più importante massone di Marsala. Nel 2011, un gruppo di consiglieri comunali di Marsala, primo firmatario Enzo Sturiano, avevano invitato l’allora sindaco Renzo Carini a restaurare la cappella.
Il politico marsalese della seconda metà dell’800 partecipò, nel 1862, alla spedizione garibaldina bloccata nel sangue, in Aspromonte, dall’esercito sabaudo.
Amico e seguace politico di Francesco Crispi, Damiani fu per ben cinque legislature, dal 1865 al ’95 (quando venne sconfitto dal candidato della classe operaia Vincenzo Pipitone) deputato al Parlamento nazionale, mentre nel ’98 fu nominato senatore del Regno. Fu anche sottosegretario al ministero degli Esteri. Esponente di spicco della borghesia liberale cittadina, Abele Damiani fu tra i fondatori, nel 1863, della prima loggia della massoneria marsalese. Allora venne battezzata col nome “Caprera”. Poi, dopo la morte di Damiani, prese il suo nome.
Oggi la loggia “Abele Damiani” è una delle due – regolari – presenti in città, e aderisce al Grande Oriente d’Italia. L’altra loggia è nata di recente, con il nome “XI Maggio 1860”. Vi aderiscono alcuni iscritti della “Abele Damiani”, e altri nuovi “fratelli”.
Queste sono logge regolari, che si aggiungono alle altre della provincia di Trapani.
Un territorio dalla forte presenza massonica, si contano circa 500 iscritti, secondo i calcoli fatti dalla procura del capoluogo. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato delle logge di Castelvetrano e Salemi. Ma anche del passato della massoneria in provincia di Trapani. Trent’anni fa all’interno del Centro Studi Scontrino venivano scoperti gli elenchi della loggia deviata Iside 2. Al suo interno, purtroppo, c’erano personaggi politici, delle istituzioni, delle forze dell’ordine ma anche mafiosi.
Secondo le inchieste giudiziarie di quella loggia faceva parte anche il marsalese Pippo Sparla, ex segretario generale della Camera di Commercio, e durante l’amministrazione del Sindaco Giula Adamo, a Marsala, presidente dell’istituzione comunale Marsala Schola e consulente a titolo gratuito. Sparla anni fa ha patteggiato una condanna per un falso su una delibera nello scandalo degli asili nido a Trapani, quando era dirigente del settore Servizi Sociali di quell’ente. Sparla, era il 2001, finì anche arrestato nell’inchiesta che porto in manette l’allora sindaco di Trapani Antonino Laudicina e il segretario generale Antonio Galfano, oltre ad altre 4 persone poi tutte assolte nel processo con rito ordinario.
Adamo ha sempre minimizzato il passato di Pippo Sparla, nonostante le richieste di chiarimenti. Per la Adamo ad attaccare Sparla erano i “poteri forti”. Il consulente poi aveva rassegnato le dimissioni, che però vennero respinte in un primo momento dall’allora sindaco dicendo che la città aveva “bisogno” di Pippo Sparla.

Marsala ha una antica tradizione massonica, e in questa città non sono rari i raduni dei “fratelli”.
L’ultima volta è stata nel 2013, quando proprio l’amministrazione guidata da Giulia Adamo, nell’ambito delle manifestazioni garibaldine organizzò il raduno del rito simbolico italiano. 180 massoni sfilarono per le vie di Marsala. Venne organizzato un convegno sulla massoneria e il Risorgimento, venne fatta visita al mausoleo di Abele Damiani e alla sua casa in centro.
“I convenuti sono stati accolti “alla grande” dall’amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Giulia Adamo”, raccontò il bollettino del Rito Simbolico.
L’assessore alla Cultura Patrizia Montalto portò a spasso per la città i turisti – massoni. E l’assessore alla Scuola Eleonora Lo Curto ne fece delle gran lodi agli studenti delle scuole. E non poteva fare altro, visto che il marito, Pasquale Surace, è uno degli iscritti alla Loggia Abele Damiani di Marsala. Ex consigliere comunale, Surace è stato assolto dall’accusa di corruzione nella vicenda legata alla costruzione (mai avvenuta) di un Centro Commerciale ad Amabilina. 
E’ solo uno degli aderenti. I nomi della massoneria a Marsala sono molti. Alcuni noti, altri meno noti. Professionisti di ogni settore, avvocati, ingegneri, docenti, e personalità che hanno partecipato, in primo piano, o nelle retrovie, alla vita politica della città.
Oltre a Surace, c’è un altro marito illustre della politica marsalese. E’ Pietro Ignazio Antonio Marino, medico, già presidente dell’Associazione Medico Lilibetana, e marito della consigliera comunale Letizia Arcara.
Ci sono iscritti “in sonno”, ossia la cui partecipazione ai riti è sospesa, e quelli attivi.
Egidio Alagna, ad esempio, è categorizzato come “Maestro in sonno”, ossia non attivo. Classe 1935, avvocato penalista, e politico di lungo corso, è stato consigliere comunale, parlamentare nazionale, una vita col Partito Socialista. Di recente ha ricevuto un premio alla carriera dalla Camera Penale di Marsala e dall’Ordine degli avvocati.  Un altro avvocato veterano è Stefano Bellafiore veterano del foro di Marsala.
Ma non si sono solo socialisti nella massoneria marsalese. E’ iscritto alla loggia Abele Damiani anche Baldassare Lauria, una vita nella destra, noto avvocato penalista di Alcamo, che ha seguito alcuni dei processi più importanti in Sicilia sul fronte della criminalità organizzata ed è stato anche assessore “alla legalità” alla Provincia. Nelle ultime elezioni amministrative di Alcamo si è candidato a sindaco della città, non riuscendo a superare il primo turno. Lauria è un iscritto “in sonno” della Abele Damiani.
Fa parte della loggia Abele Damiani anche l’ex vice sindaco di Campobello di Mazara, Calogero Giorgi. Un altra persona impegnata in politica è Vincenzo Maggio, che ha il grado di Maestro. Stesso grado ha l’ex consigliere comunale di Mazara del Vallo e candidato sindaco nella città del satiro alle ultime elezioni, Roberto Frazzetta. Anche Lorenzo Sammartano, che è stato coordinatore di “Noi con Salvini” a Marsala ha il grado di Maestro all’interno dell’”Abele Damiani”. Non solo avvocati e docenti, ma anche manager d’azienda sono presenti della loggia marsalese. Come Leonardo Nicotra, manager delle Cantine Europa. E l’unica donna marsalese iscritta alla massoneria, Ornella Sardo, fondatrice della Covetech, che partecipa alla loggia “Oriente” di Castelvetrano. E poi a Marsala sono principalmente i docenti, i medici, gli avvocati, ad essere rappresentati nella loggia massonica.

Come dicevamo, la “Abele Damiani” non è l’unica loggia di Marsala. Fa parte del Grande Oriente la “XI Maggio 1860”, una loggia nata per “gemmazione”. Il maestro venerabile è il medico Nicolò Fici. Mentre il Maestro Venerabile della “Abele Damiani” è il professore in pensione Gioacchino Scialabba. I rapporti tra i due gruppi pare siano ottimi. Sono diverse le attività che mettono in campo le logge massoniche regolari. A Marsala, visto il legame con il periodo risorgimentale, si organizza spesso qualcosa nel mese “garibaldino”. Ad esempio, quest’anno, in occasione della festività del 1° Maggio i “fratelli” della Loggia “XI Maggio 1860”, accompagnati dalle loro famiglie, si sono recati al Sacrario di Pianto Romano presso Calatafimi-Segesta per rendere omaggio ai Caduti della battaglia di Calatafimi. Le attività delle logge massoniche sono comunque documentate sul sito del Grande Oriente Italia.

La massoneria si basa su concetti di fratellanza e solidarietà tra gli appartenenti. Il presidente della Loggia Hypsas, Giuseppe Gioia, ha dichiarato nei giorni scorsi a Tp24 che “anche in una organizzazione, quale quella massonica, dove l’etica individuale e sociale è la sua base costitutiva, vi possano essere elementi che deviino dal loro percorso muratorio tradendo le rigide regole morali, ma in questo caso in un contesto massonico regolare tali comportamenti vengono sanzionati, fino all’espulsione, cosa che probabilmente non accade in contesti diversi”. Regole interne molto chiare. E’ per questo che – secondo nostre fonti interne alla massoneria locale –  un avvocato marsalese, Andrea Lentini, pare sia stato espulso dalla loggia “Piazza di Gesù” di Castelvetrano, a seguito dell’aggressione ad un altro “fratello” massone, l’avvocato Giuseppe Culicchia. La vicenda di cronaca l’abbiamo raccontata qui


La massoneria regolare, dicono i massoni, è molto rigida sul piano etico, e non fa sconti a nessuno. Come è successo nei primi anni novanta a Gaspare Bocina, ex sindaco di Mazara del Vallo, coinvolto in una inchiesta sui collegamenti tra mafia e massoneria. Bocina faceva parte del Grande Oriente d’Italia e venne sospeso dopo l’inchiesta. Bocina è stato assolto dalla Corte d’Appello di Palermo (come fa notare il suo avvocato, clicca qui per leggere la smentita) ed è stato sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per mafia, con una condanna riportata per la violazione della stessa disposizione.  Alcuni nella massoneria marsalese stanno pensando di poterlo riportare nella loggia. Si è parlato di lui , e della possibilità di accoglierlo a braccia aperte, sono tanti i “fratelli” che avrebbero caldeggiato l’ingresso di Bocina nella loggia Abele Damiani. Bocina, però non figura negli elenchi ufficiali della Abele Damiani. E non sappiamo se sia stato ammesso nella “XI Maggio 1860”.

About the Author:

Giacomo Di Girolamo
Giacomo Di Girolamo, giornalista. Mi occupo di criminalità organizzata e corruzione in Sicilia da più di 20 anni. Sono direttore della radio più ascoltata della provincia di Trapani, Rmc 101, e di un portale molto letto in Sicilia, Tp24. Miei articoli sono usciti su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Domani. Collaboro anche con Linkiesta.  Sono autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro: L’invisibile (un'edizione aggiornata è uscita nel 2023), di Cosa Grigia (il Saggiatore 2012, finalista al premio Piersanti Mattarella), Dormono sulla collina (il Saggiatore 2014), Contro l’antimafia (Il Saggiatore, 2016).  Per Laterza ho scritto "Gomito di Sicilia" (2018), per Zolfo "Matteo va alla guerra" (2022) e "Una vita tranquilla" (2004). Per le mie inchieste ho vinto nel 2014 il Premiolino, il più importante premio giornalistico italiano, e, nel 2022, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Premio Nazionale "Paolo Borsellino". Ho raccontato la mia vita in un podcast per Audible, "L'isola di Matteo".