Trapani, il caso dell’area industriale/2: le operazioni al lotto 45

Trapani, il caso dell’area industriale/2: le operazioni al lotto 45

2020-04-20T15:12:44+02:00 17th Aprile, 2018|inchieste|

 Abbiamo cominciato ieri a pubblicare la nostra inchiesta sull’area industriale di Trapani gestita dall’Irsap (ex Consorzio Asi). Breve riassunto (l’articolo intero lo leggete qui): è  una zona un po’ abbandonata e piena di rifiuti. Molte attività sono chiuse o fallite, fioriscono solo attività commerciali e grandi negozi di vario tipo, con una gestione molto singolare di un’area industriale in cui imprenditori ottengono contributi per terreni e capannoni non per creare attività industriali, ma per fare altro. Dicevamo ieri che c’è un caso che parla per tutti: il lotto 45 (da poco ha cambiato nome in lotto 55, ma a noi piace chiamarlo con il suo nome storico…). 


IL LOTTO 45. Potrebbero farci un film: “Lotto 45”. E’ un lotto dell’Asi la cui storia spiega bene di come funzionano le cose nella gestione delle aree all’interno della zona di sviluppo industriale. Questa storia comincia nel 1979. La ditta Europesca, proprietaria del lotto di terreno 45, esteso 7.855 metri quadri, lo cede alla Ilma Sud. Che poi nel 1998 lo cede alla Riccardo Sanges e C..

L’azienda a Marzo del 1999 presenta una richiesta di sanatoria: è stata fatta una tettoia, gli uffici e gli spogliatoi sono diversi rispetto al progetto originale. Attenzione: stiamo parlando sempre di una costruzione destinata ad ospitare un’impresa  un opificio. 

Ma nel Maggio successivo chiede la riconversione dell’immobile da industriale a commerciale: deve svolgere infatti là un’attività di deposito e vendita di prodotti alimentari e petroliferi. L’Asi autorizza ad Ottobre la riconversione. Nel comitato direttivo dell’Asi in quel momento c’è il figlio.

Siamo nel 2000. E le manovre continuano. La ditta Riccardo Sanges & c., presenta una richiesta di lavori di ristrutturazione e cambio di destinazione d’uso di un fabbricato industriale nel lotto 45. Ottiene la concessione a Gennaio del 2001.

A Luglio di quell’anno la ditta viene autorizzata ad unire il lotto 45 con un altro lotto, accanto, di 4.890 metri quadrati, con annesso complesso industriale. Era sempre di proprietà della Europesca, ed è stato acquistato nel 2000 dopo una vendita per pignoramento. Ora, il lotto acquistato era destinato all’attività industriale.   Chiede la all’Asi anche in questo caso la riconversione per aprire un’attività commerciale. La ottiene. Il padre chiede, il figlio è nel direttivo dell’Asi, che dà l’ok.
E così due lotti industriali vengono non solo uniti, ma diventano commerciali. D’incanto spariscono i muri divisori, i due lotti diventano uno.

Nel 2008, a Gennaio, la Riccardo Sanges srl chiede all’Asi di poter affittare i capannoni alla società Ingross Srl, per “una media struttura commerciale del settore alimentare”. Cioè, un supermercato. Ingross è titolare del marchio “IPERTE” e apre, dopo aver fatto dei lavori, autorizzati dal Comune di Trapani, che hanno portato tra l’altro alla demolizione della palazzina uffici e servizi. L’autorizzazione finale alla vendita viene rilasciata nel Giugno 2010. Ma Ipertè dura poco. A Febbraio del 2011 è di nuovo in possesso dell’immobile. Quello che era un opificio è diventato un grande supermercato a tutti gli effetti, in un punto strategico di Trapani, proprio all’ingresso della città, con ampio parcheggio. Nell’Ottobre del 2011 l’Asi autorizza ad affittare tutto alla Conad, per il suo “Super Store”.

Stessa cosa fa la ditta per le altre strutture accanto. Anche in questo caso, si chiede l’autorizzazione per fare dei lavori per “due medie strutture di vendita di settore non alimentare”. Il Comune di Trapani chiede, tramite la Commissione Edilizia Comunale, nel 2009, “un approfondimento in merito alle medie strutture in zona Asi”. Viene fuori che vuole fare una grande struttura di vendita, e il parere non è favorevole. A fine 2010 viene dato però parere favorevole, a condizione che venga verificata la effettiva superficie di vendita, e il rispetto delle norme di legge su altri pareri e nulla osta. Nel Marzo del 2012 il Suap del Comune di Trapani ritiene ammissibile la realizzazione di due medie strutture di vendita del settore non alimentare: due corpi di fabbrica identici e speculari collegati tra loro da un corpo uffici centrale. A Giugno 2012 c’è l’autorizzazione del Suap. Nel febbraio del 2013 uno dei due fabbricati viene affittato alla Bruno Spa (Euronics) e l’altro a Pittarello, quello delle scarpe. I provvedimenti di autorizzazione per i due affitti sono i primi atti del dirigente del Consorzio Asi Trapani, Pietro Re, nel 2013. Come se ci fosse una certa fretta, i due provvedimenti vengono emessi lo stesso giorno, l’ 8 Gennaio, e senza il parere dell’ufficio tecnico. 

Qualche mese fa la ditta ha venduto tutto, lotto e immobili, alla Firriato srl, la nota cantina di Paceco, che subentra quindi nei contratti di locazione (Pittarello, Conad, Bruno Euronics…) L’autorizzazione per la vendita del lotto industriale 55 (ex 45) è stata data dall’Irsap il 31 Ottobre scorso. 

Per il direttore dell’Irsap Trapani, Pietro Re, è tutto regolare. In generale, Re dichiara a Tp24.it  che “non è stata mossa nessuna osservazione da parte degli organi di vigilanza in quanto tutte le autorizzazioni sono state rilasciate una volta verificato l’assoluto rispetto dei requisiti di legge”.

I requisiti, tra l’altro, aggiunge Re “vengono sottoposti a verifica annuale per cui questo ufficio con sistematicità annuale comunica al Comune l’elenco dei soggetti titolari dei lotti autorizzati a svolgere attività commerciale, con l’estensione esatta della superfice di ciascun lotto corredata da una planimetria con l’ubicazione esatta degli stessi”.

Anche il lotto 45 (oggi 55) per Re presenta il rispetto dei requisiti di legge:  “La regolarità dell’operato è stata ulteriormente confermata dalle lunghe indagini disposte dall’autorità giudiziaria a seguito delle quali non sono state mosse contestazioni”.

ARRIVA CICERO. Quello che è accaduto nel lotto 45 è tutto regolare, e la storia è indicativa proprio per questo. Negli anni scorsi al Consorzio Asi un gruppo di imprenditori, funzionari e politici ha fatto un po’ quel che ha voluto e potuto.  Poi, però, è arrivato Alfonso Cicero.

Chi è Cicero? 

Ne parliamo domani.

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Giacomo Di Girolamo
Giacomo Di Girolamo, giornalista. Mi occupo di criminalità organizzata e corruzione in Sicilia da più di 20 anni. Sono direttore della radio più ascoltata della provincia di Trapani, Rmc 101, e di un portale molto letto in Sicilia, Tp24. Miei articoli sono usciti su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Domani. Collaboro anche con Linkiesta.  Sono autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro: L’invisibile (un'edizione aggiornata è uscita nel 2023), di Cosa Grigia (il Saggiatore 2012, finalista al premio Piersanti Mattarella), Dormono sulla collina (il Saggiatore 2014), Contro l’antimafia (Il Saggiatore, 2016).  Per Laterza ho scritto "Gomito di Sicilia" (2018), per Zolfo "Matteo va alla guerra" (2022) e "Una vita tranquilla" (2004). Per le mie inchieste ho vinto nel 2014 il Premiolino, il più importante premio giornalistico italiano, e, nel 2022, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Premio Nazionale "Paolo Borsellino". Ho raccontato la mia vita in un podcast per Audible, "L'isola di Matteo".