Però, quante belle cose si fanno ogni estate a Partanna. Che concerti, che spettacoli, che artisti. Solo quest’anno nel piccolo comune del Belìce si sono esibiti: Le Vibrazioni, Max Gazzè, Giusy Ferreri. Tutti nel giro di pochi giorni. Tutti in un piccolo Comune.
Ma come mai a Partanna sì e negli altri Comuni non accade? Ci sarà qualche riserva segreta di soldi per finanziare spettacoli così onerosi? Ed è tutto trasparente?
Un’inchiesta in due puntate per cercare di capire meglio il “sistema” Partanna.
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La rassegna si chiama “Artemusicultura – XIII Rassegna culturale Castello Grifeo” e per gli spettatori della provincia di Trapani è ormai un’abitudine. Grandi nomi, in piazza o all’anfiteatro provinciale “Lucio Dalla”, spettacoli a volte gratuiti, più spesso a pagamento.
Quest’anno la rassegna aveva in calendario artisti come Giusy Ferreri, Max Gazzè, Le Vibrazioni, su tutti. E poi Teo Mammuccari, spettacoli di cabaret, concerti di cantanti e gruppi locali e tanti altri eventi.
COSTI INCERTI.
Quant’è costata? Possiamo dire circa 250.000 euro. Perchè circa? Perchè in realtà – e questo è il primo aspetto da sottolineare – per la rassegna estiva il costo il Comune lo sa solamente dopo, a consuntivo. Un’anomalia. Quindi, 250.000 euto è una deduzione, facendo la media degli ultimi anni e sommando i costi dei singoli spettacoli.
La giunta ha approvato quest’anno il programma con delibera 166 del 5 Luglio 2019, e lì non vengono specificati i costi.
Infatti, chi paga tutto questo?
Il Comune di Partanna riesce a farsi finanziare ogni anno metà costo della rassegna dalla Regione, perché partecipa a ben due misure di finanziamento.
Il Sindaco, Nicola Catania, conosce bene, da politico navigato (di recente pare sia approdato a Fratelli d’Italia), amministratore di lungo corso, dipendente regionale, questi meccanismi.
250.000 euro è il contributo massimo che elargisce l’assessorato regionale Sport e Turismo, e i soldi arrivano dopo un po’ di tempo, dietro rendicontazione dell’Amministrazione. E qui c’è la seconda stranezza. Perché se andiamo a vedere il rendiconto dell’ultima rassegna sembra che il Comune di Partanna in pratica si fermi per consentire questi spettacoli: vengono messi nel conteggio, infatti, anche il lavoro dell’ufficio tecnico, o quello dei servizi sociali. Insomma il costo dei dipendenti viene inserito come costo per la realizzazione degli eventi.
I GRANDI CONCERTI
Questo è solo un aspetto di come vengono finanziati i concerti e gli spettacoli estivi a Partanna. Ma chi procura questi spettacoli, e a che costo?
A fare la parte del leone, negli spettacoli, è Carmelo Costa. Il manager siciliano è talmente ormai un partner di fiducia del Comune di Partanna da essere il titolare della pagina Facebook “Spettacoli a partanna”.
La sua società si chiama Musica da bere Srl. Farà prezzi di favore al Comune? Non proprio. Prendiamo uno dei concerti clou di questa estate, quello di Max Gazzè. E’ costato al Comune, con determina 131 / 2019, 28.000 euro.
Ad Agira, lo stesso concerto, venduto da un’altra società, la Puntoeacapo, è costato circa 40.000 euro. Quindi a Partanna è costato molto di meno, direte voi. No. Perchè ad Agira era gratis, a Partanna invece era a pagamento (32 euro), e l’incasso andava… alla società di Carmelo Costa, la “Musica da Bere”. Quanto avrà incassato? Decine di migliaia di euro.
Non è un’operazione nuova, si fece anche l’anno prima con Massimo Ranieri, costato al Comune 35.000 euro con gli incassi sempre alla società. Tra l’altro l’accordo prevede che se si superano i 43 mila euro di incasso, la quota eccedente va per metà al comune di Partanna. Ma, mannaggia, questa cosa non riesce mai.
I SOLDI DAL PARCO DI SELINUNTE
Ma torniamo al concerto di Gazzè. Lì succede una cosa curiosa. Il concerto è il 20 Agosto. Il giorno prima, proprio il giorno prima, l’Ente Parco Selinunte fa un determina la 228/2019: “Integrazione impegno di spesa per la concessione di un contributo al Comune di Partanna per la realizzazione della XVI Rassegna Artemusicultura – XIII Rassegna culturale Castello Grifeo”.
Cos’è? L’amministrazione Catania aveva chiesto all’inizio dell’estate 65 mila euro al Parco archeologico di Selinunte che adesso è anche l’ente gestore del Castello Grifeo di Partanna.
Questi soldi vengono chiesti in virtù di un accordo di collaborazione tra il Comune e il Parco per realizzare eventi e manifestazioni culturali per valorizzare il Castello. In prima battuta, ad inizio agosto, il Parco aveva stanziato 35 mila euro. Bene, poi vedremo a cosa sono serviti. Il giorno prima del concerto di Max Gazzè c’è l’aggiunta.
Il parco archeologico dà al Comune di Partanna un contributo di 30.0000 euro. Questo il 19 Agosto. Neanche tempo e il 20 Agosto con determina il Sindaco accetta di buon grado l’elargizione, e impegna 28.000 euro per pagare le spese del concerto. Una partita di giro alla velocità della luce. Con un piccolo particolare: il concerto mica si tiene al Castello, ma da tutt’altra parte, al Teatro Provinciale “Lucio Dalla”, come abbiamo detto. Il Castello quella sera era pure chiuso…
Succede sostanzialmente che il Parco dà i soldi al Comune specificando di utilizzarli per “Realizzare mostre e allestimenti nella struttura monumentale del Castello Grifeo”, come si legge nell’estratto della delibera del Parco in basso.
Il Comune, però, utilizza questi soldi per comprare i concerti. E lo precisa anche nelle delibere di accertamento del contributo e di impegno di spesa.
E’ curioso quindi che il Parco archeologico di Selinunte, tra i più visitati in Sicilia, finanzi un Comune per realizzare eventi in un bene culturale, ma il Comune usa questi soldi per comprare dei concerti che si tengono altrove. Inoltre questi concerti, attraverso lo sbigliettamento, permettono agli organizzatori di aumentare i profitti.
Ma le stranezze sugli eventi estivi a Partanna non sono tutti qui. Altre cose poco chiare le vediamo domani.
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