Metropolitan Magazine ha segnalato «Contro l’antimafia» tra i cinque libri per cominciare a uscire dalla quarantena. Per Veronica Borelli è un modo per «ripensare alle ingiustizie sociali». Così ne scrive:
Giacomo di Girolamo si è sempre schierato contro la mafia ma stavolta nel saggio Contro l’antimafia (2016) tenta un approccio diverso: egli scrive apertamente una lettera al boss Matteo Messina Denaro. Il giornalista affronta il tema della “simbologia” che ruota intorno agli eventi che caratterizzano le vicende mafiose: dalle minacce che assumono sempre le stesse forme rituali, alle intimidazioni a giornalisti, magistrati, imprenditori. Ma la domanda vera è se la lotta a tali insiemi di “riti” possa scardinare realmente il sistema mafioso o si debba partire da una base più forte e solida.