Abusivismo edilizio a Marsala. Demolizioni ferme, ma i proprietari devono pagare l’affitto

Abusivismo edilizio a Marsala. Demolizioni ferme, ma i proprietari devono pagare l’affitto

2020-05-05T11:07:43+02:00 5th Maggio, 2020|inchieste|

Le ruspe sono ferme, ma si muove qualcos’altro sul fronte della lotta all’abusivismo edilizio sulla costa di Marsala.

Marsala è una delle città della Sicilia, come molte sulla costa, in cui l’abusivismo edilizio con vista mare ha creato delle vere e proprie mostruosità, con porzioni di spiaggia praticamente privatizzati, a nord e a sud del litorale.

Immobili costruiti entro i 150 metri dal mare, quindi, per legge, totalmente abusivi, che il Comune ha acquisito al proprio patrimonio anni fa, in attesa di abbatterli. Solo che l’abbattimento non avviene, e i proprietari, spesso con seconde e terze case, continuano a fare la loro bella vita nelle villette in riva al mare. Il Comune allora ha pensato di far pagare loro una sorta di affitto, un’indennità di occupazione per tutti gli anni in cui hanno, appunto, occupato un immobile acquisito al patrimonio comunale e che si doveva abbattere.

A Marsala non si sa quanti siano, esattamente, gli immobili costruiti abusivamente sulla costa. Si parla di centinaia, oltre 500. E in più non è chiaro se siano tutte da demolire.
Le demolizioni a Marsala sono andate molto a rilento. 
Avviate dall’allora Sindaco Renzo Carini del 2011 – che finì pure sotto scorta per le minacce ricevute – si sono, di fatto, quasi arrestate.

Dal 2012 ad oggi sono state demolite dal Comune circa 25 case, pochine. “Dobbiamo considerare che alcuni proprietari stanno demolendo per proprio conto”, ci ha detto qualche tempo fa l’assessore Salvatore Accardi. Infatti una volta arrivata la sentenza definitiva, viene detto al proprietario di demolire l’abuso, se non lo fa sarà il Comune a farlo rivalendosi poi sul proprietario. E la cosa non è molto conveniente per l’abusivo. “Non so dire quanti sono gli immobili abbattuti dai proprietari a proprie spese, saranno una ventina”, dice Accardi. Anche qui, numeri incerti. Dopo l’estate dell’anno scorso si doveva avviare una nuova ondata di demolizioni, ma poi si è arenato tutto.

Nel frattempo, però, il Comune sta presentando il conto agli abusivi.
E’ una procedura già adottata in altri Comuni, e che a Marsala hanno tardato ad attivare.
E’ semplice, lo hanno fatto anche ad Erice, come abbiamo raccontato qui. Gli immobili abusivi, una volta dichiarati tali, e insanabili, dovrebbero essere demoliti. Nel frattempo vengono acquisiti al patrimonio comunale, nell’attesa che il proprietario si decida ad abbatterli. Se questo non avviene dovrebbe essere il Comune a rivalersi sul proprietario. Visto che gli abbattimenti vanno a rilento a Marsala si è attivata la procedura per far pagare ai proprietari l’indennità di occupazione. E’ una sorta di affitto. Perchè nel frattempo, da quando l’immobile è stato inserito nel patrimonio comunale, non è stato sgomberato, e gli abusivi hanno continuato ad utilizzarlo, appunto, abusivamente. Ora però devono pagare il conto per quell’ occupazione non consentita. Ed è un conto molto salato.

In queste settimane stanno arrivando decine di ingiunzioni agli ormai ex proprietari. In totale, al momento in cui scriviamo, si contano ingiunzioni di pagamento delle indennità di occupazione per circa 400 mila euro.
I Comuni in questi anni hanno lamentato l’assenza di risorse per procedere con gli abbattimenti. E questi oltre 400 mila euro di indennità di occupazione a Marsala farebbero molto comodo per demolire quanti più immobili abusivi costruiti nella fascia dei 150 metri dal mare.

Nella lista ci sono immobili del versante nord (Spagnola, Birgi, San Teodoro, per intenderci) che sono stati acquisiti al patrimonio comunale addirittura nel 1989, e mai demoliti. Sono molte di più le villette abusive costruite sul versante Nord, rispetto al versante Sud, e che sono state in tutti questi anni occupate nonostante siano state acquisite al patrimonio comunale. C’è ad esempio un immobile acquisito al patrimonio comunale nel 1995 per cui il proprietario deve pagare 39 mila euro di indennità d’occupazione.

E poi ancora un altro acquisito al patrimonio comunale nel 1999, sempre nella zona Nord, per cui il Comune ha chiesto 31 mila euro per l’indennità d’occupazione. Nella zona Sud l’immobile più oneroso è stato acquisito al patrimonio comunale nel 1998 e per il quale il Comune ha disposto un’indennità di 27 mila euro.

L’indennità di occupazione viene calcolata con riferimento alla superficie convenzionale, al canone minimo OMI (Osservatorio mercato immobiliare), alla tipologia, alla ubicazione e allo stato manutentivo dell’immobile.
E’ come un affitto, che viene pagato dagli abusivi per avere tenuto in possesso, nonostante le ordinanze di acquisizione al patrimonio comunale, le villette e le casette al mare.

A Marsala si sta attivando questa procedura, in una delle città con il più alto tasso di abusivismo edilizio in Sicilia, dove le demolizioni sono ferme al palo.

About the Author:

Giacomo Di Girolamo
Giacomo Di Girolamo, giornalista. Mi occupo di criminalità organizzata e corruzione in Sicilia da più di 20 anni. Sono direttore della radio più ascoltata della provincia di Trapani, Rmc 101, e di un portale molto letto in Sicilia, Tp24. Miei articoli sono usciti su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Domani. Collaboro anche con Linkiesta.  Sono autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro: L’invisibile (un'edizione aggiornata è uscita nel 2023), di Cosa Grigia (il Saggiatore 2012, finalista al premio Piersanti Mattarella), Dormono sulla collina (il Saggiatore 2014), Contro l’antimafia (Il Saggiatore, 2016).  Per Laterza ho scritto "Gomito di Sicilia" (2018), per Zolfo "Matteo va alla guerra" (2022) e "Una vita tranquilla" (2004). Per le mie inchieste ho vinto nel 2014 il Premiolino, il più importante premio giornalistico italiano, e, nel 2022, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Premio Nazionale "Paolo Borsellino". Ho raccontato la mia vita in un podcast per Audible, "L'isola di Matteo".