Ruggirello e le cooperative, tra affari, parenti e amanti. E a Marsala…

Ruggirello e le cooperative, tra affari, parenti e amanti. E a Marsala…

2020-04-19T21:16:10+02:00 7th Marzo, 2019|inchieste|

 E’ stato certamente uno dei politici più potenti in provincia di Trapani negli ultimi 10 anni. Ha realizzato una rete di interessi e consensi in tutto il territorio. Quando divenne deputato questore all’Ars il suo potere aumentò e utilizzava la sua posizione per fare affari nel mondo della sanità, delle cooperative e dei centri di assistenza.
In particolare Ruggirello utilizzava il suo ruolo di potere per ottenere l’accreditamento di strutture socio assistenziali di cui lo stesso era il padrone occulto. Viene fuori questo (anche questo) dall’operazione antimafia “Scrigno” che ha portato in carcere l’ex deputato regionale del Pd accusato di essere organico a cosa nostra. 

Faceva pressioni a funzionari, amministratori locali, dirigenti della sanità pubblica. Faceva assumere amici e parenti nelle cooperative da lui controllate che ottenevano costosi appalti da Comuni e Regione.


Al centro degli affari di Ruggirello c’è in particolare una coop. E’ la Cooperativa “Serenità”, che tra le altre cose a Marsala gestisce il centro diurno di contrada Strasatti per l’assistenza a soggetti autistici. Non è la prima volta che parliamo di questa coop. Tp24.it tempo fa aveva già raccontato delle tante stranezze che c’erano nei servizi sociali a Marsala, anticipando che la coop. Serenità era di fatto una creatura di Ruggirello.

I magistrati che hanno curato l’inchiesta “Scrigno” scrivono che sulle condotte di Ruggirello nel settore dei servizi sociali ci sono altri accertamenti in corso. Infatti, come abbiamo raccontato mesi fa, furono diverse le denunce su quello che accadeva a Marsala con la gestione dei servizi sociali su cui venne anche istituita una commissione d’inchiesta in consiglio comunale. Un settore in cui girano milioni di euro l’anno.

RUGGIRELLO E LA GESTIONE OCCULTA DELLA COOP SERENITA’
Paolo Ruggirello e la psicologa Stefania Mistretta, con cui aveva una relazione, erano i veri gestori della coop Serenità, anche se formalmente era Rosa Maria Bavetta la presidentessa. Emerge dalle carte una gestione a tutto campo, che parte principalmente dall’accreditamento dei centri di assistenza presso la Regione Siciliana e le altre istituzioni locali, come il Comune di Marsala, per ottenere ingenti fondi pubblici.

Scrivono i magistrati:

RUGGIRELLO e MISTRETTA gestivano, in nome e per conto dell’amministratore unico della suddetta Cooperativa Sociale, BAVETTA Rosa Maria, l’iter per l’ottenimento degli accreditamenti finalizzati alla concessione dei relativi fondi pubblici.

In particolare l’allora deputato regionale seguiva tutta la procedura evitando che questa subisse rallentamenti. La sua influenza insomma rendeva più snelle le procedure per far sì che la coop ottenesse in tempi brevi documenti, certificazioni, l’accreditamento, gli utenti, i fondi. La coop Serenità saltava la fila, si potrebbe dire, grazie a Ruggirello che interveniva sui funzionari dei vari uffici demandati alla verifica dei requisiti.

Fu così che la Serenità Società Cooperativa Sociale Onlus otteneva l’accreditamento presso l’Assessorato della Salute della Regione Sicilia del centro diurno per soggetti con disturbo autistico denominato “Arcobaleno” sito in Marsala. Nel novembre 2016 la coop Serenità firma il contratto con il Comune di Marsala riguardante la gara a procedura aperta per l’affidamento di un “Progetto d’interventi di supporto ai servizi di Servizi Sociale, Tutela minori e famiglia, Ufficio Piano Distrettuale, Segretariato Sociale”. Si tratta di case di accoglienza a favore di gestanti, ragazze madri e donne in difficoltà,”per il potenziamento dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli e per il rafforzamento della rete dei servizi territoriali”, per un contributo richiesto di € 225.000,00.

I CENTRI IN AFFITTO NEGLI IMMOBILI DI RUGGIRELLO
Ruggirello in maniera diretta e indiretta, otteneva dei vantaggi. Come? Ad esempio dando in affitto i suoi immobili alla coop di cui era gestore occulto per farci i centri antiviolenza. Il 5 gennaio 2016 infatti viene registrata la “locazione d’immobile ad uso diverso dall’abitativo” tra la Cooperativa Serenità e Paolo Ruggirello per un valore dichiarato di 24.000 euro annui. Si tratta in particolare della Casa di Accoglienza a favore di Gestanti, Ragazze madri e Donne in difficoltà, sita a Trapani nella Frazione Guarrato, precedentemente sede dell’ormai dissolto Istituto Bancario controllato dalla famiglia Ruggirello.

AMICI E PARENTI DI RUGGIRELLO ASSUNTI
Nella cooperativa, le cui prestazioni erano pagate con soldi pubblici, dei cittadini, Ruggirello faceva assumere amici e parenti, oltre che la donna con cui aveva una relazione e con cui di fatto gestiva la “Serenità”.
Nel 2016 si verifica un intreccio da soap opera. Nella stessa cooperativa viene assunta, oltre la Mistretta con cui il politico aveva una relazione, anche Maria Concetta Triscari, la moglie di Ruggirello, la fidanzata di Nicola Sveglia, consigliere comunale di Trapani e nipote di Ruggirello. Altro parente che lavorava all’interno dei centri di assistenza era Monica Ruggirello, figlia del politico, anche se non figurava formalmente tra i dipendenti.
La figlia dell’ex deputato regionale – scrivono i magistrsti – “risultava esercitare attività operative e decisionali soprattutto per quanto atteneva alla struttura “Casa di Accoglienza” di Trapani, tanto da trovarsi in molte occasioni in conflitto con la stessa MISTRETTA Stefania, della quale verosimilmente ignorava la relazione sentimentale instatatesi con il padre”.
L’inchiesta conferma che la cooperativa assumeva, o si avvaleva comunque delle prestazioni lavorative, di persone selezionate da Ruggirello, o vicine alla sua area politica, “in base al criterio di realizzare un credito di consensi nell’attesa di future competizioni elettorali”.

LE “FORZATURE” A SINDACI E FUNZIONARI
A Ruggirello bastava il suo ruolo, il suo potere, la consapevolezza che poteva controllare molte cose metteva in modo sottinteso pressione a funzionari, dirigenti e amministratori che decidevano su accreditaenti, autorizzazioni, certificati, e fondi per i servizi sociali gestiti dalla coop di Ruggirello.
Ruggirello era molto attivo in questo settore, interveniva di persona. Come se fosse il titolare della coop. Gli inquirenti riferiscono che il politico abbia “in modo disinvolto sfruttato il proprio ruolo per interessi privati”.
Ad esempio Ruggirello si rivolgeva al Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, per caldeggiare la Serenità Società Cooperativa che aveva dei problemi con il Comune di Marsala, dopo aver vinto una gara d’appalto riguardante la gestione di alcuni servizi socio-assistenziali.

E’ il novembre 2015: <<…una cortesia Alberto, è possibile domani mattina poterti incontrare per una… una vicenda che riguarda il Comune nel senso che c’è stato… amici miei che si sono aggiudicati una gara riguardante il sociale e che stanno avendo, debbo dirti, dei problemi, ma ne voglio parlare con te, perché sono abbastanza materia delicata, perché vogliono andare a denunciare e quindi ho detto prima di fare qualsiasi passo… mettiamo a conoscenza il Sindaco di quello che accade e poi ci avvaliamo di alcune situazioni …(…)… immaginati non ne ho parlato neanche diciamo con Enzo e con nessuno, quindi stò vedendo direttamente con te, perché è una cosa non bella…>>
Ruggirello va a casa del sindaco Di Girolamo il giorno dopo con la Mistretta.
Il politico del Pd non si tira indietro con nessuno. Contatta dirigenti del Comune, funzionari dell’Asp, vertici dell’amministrazione regionale, dirigenti di ogni ordine e grado per ottenere in maniera snella certificati, accreditamenti, e liberare la sua cooperativa dagli impicci burocratici.

In un’occasione, in poco meno di un’ora, Ruggirello era riuscito a sbloccare una situazione ingarbugliata consentendo alla Mistretta “l’eventuale contatto con quei professionisti sanitari per il successivo rilascio dell’elenco completo degli utenti autistici per tutti i distretti socio-sanitari interessati”. In questo modo “la Cooperativa, nella maniera più celere possibile, poteva ottenere l’accredito delle somme finanziate dalla Regione per ogni singolo utente”.

“BENEDETTO AUTISMO”
Per lui, per Ruggirello, i problemi delle persone, la necessità di queste di affidarsi a centri di assistenza, era occasione di fare affari,
 di intascare soldi e ottenere ancora più influenza politica. Otteneva benefici dalle disgrazie degli altri. Scrivono ancora i magistrati, citando una conversazione intercettata, “il settore di interesse della Cooperativa Serenità, fonte di sofferenze per molte persone, era definito “benedetto autismo”” da Ruggirello.

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Giacomo Di Girolamo
Giacomo Di Girolamo, giornalista. Mi occupo di criminalità organizzata e corruzione in Sicilia da più di 20 anni. Sono direttore della radio più ascoltata della provincia di Trapani, Rmc 101, e di un portale molto letto in Sicilia, Tp24. Miei articoli sono usciti su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Domani. Collaboro anche con Linkiesta.  Sono autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro: L’invisibile (un'edizione aggiornata è uscita nel 2023), di Cosa Grigia (il Saggiatore 2012, finalista al premio Piersanti Mattarella), Dormono sulla collina (il Saggiatore 2014), Contro l’antimafia (Il Saggiatore, 2016).  Per Laterza ho scritto "Gomito di Sicilia" (2018), per Zolfo "Matteo va alla guerra" (2022) e "Una vita tranquilla" (2004). Per le mie inchieste ho vinto nel 2014 il Premiolino, il più importante premio giornalistico italiano, e, nel 2022, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Premio Nazionale "Paolo Borsellino". Ho raccontato la mia vita in un podcast per Audible, "L'isola di Matteo".