Piera Aiello non rendiconta più le spese. La sua elezione col trucco, ecco altri documenti

Piera Aiello non rendiconta più le spese. La sua elezione col trucco, ecco altri documenti

2020-04-19T19:32:34+02:00 5th Luglio, 2019|inchieste|

 Da febbraio la deputata dei 5 Stelle Piera Aiello non presenta la rendicontazione sulle spese sostenute i suoi introiti.
Uno strano ritardo quello della deputata eletta in provincia di Trapani, i cui dati sulla piattaforma pentastellata Tirendiconto, che raccoglie i movimenti dei deputati, sono fermi a 4 mesi fa.

L’ultima rendicontazione di stipendio, spese, diarie, restituzioni, è ferma a febbraio. L’onorevole dei 5 Stelle, testimone di giustizia, è stata eletta oltre un anno fa nel collegio di Marsala e Trapani. Però, Piera Aiello, secondo i dati raccolti da Tp24 che da tempo si occupa del caso, non poteva candidarsi alle elezioni, poichè priva del certificato elettorale. E ne ha ottenuto uno in una maniera molto strana, motivo per cui la stessa deputata è al momento indagata per falso dalla Procura di Sciacca.
Quindi l’approdo alla Camera dei Deputati è viziato da un chiaro errore (sempre che sia stato solo un errore…) che ne invalida l’elezione, motivo per cui la Giunta per le Elezioni della Camera dei Deputati dovrebbe valutare la sua decadenza.
Nell’attesa la deputata non pubblica i dati relativi ai suoi stipendi e alle sue spese fatte con soldi pubblici.

L’ultima dichiarazione è quella di febbraio, su Tirendiconto.it. Aiello a febbraio, tra diaria e stipendio da parlamentare, ha percepito 14.476 euro, di cui ne ha restituiti 2 mila. In totale nel mese di febbraio ha speso 3.506,76 euro, di quelle che ha rendicontato. Spiccano 1.198 euro per consulenza legale.
La permanenza alla Camera dei Deputati per Piera Aiello, però, non è scontata. Aiello infatti è indagata dalla Procura di Sciacca per falso. Il pm ha chiesto l’archiviazione. Nell’attesa che il Gip si pronunci, resta però evidente il clamoroso falso che qualcuno ha prodotto per favorire la sua candidatura e la sua elezione.

Per potersi candidare, infatti, Aiello ha presentato, tramite un suo delegato, l’avvocato Peppe Gandolfo di Marsala, un certificato elettorale rilasciato dal Comune di Partanna, a sua volta ottenuto in basesulla base di una residenza che non ha.
Non ha sia perchè non abita nella casa dove dice di abitare, sia perchè la signora è testimone di giustizia: ha un’altra identita segreta, un posto alla Regione Siciliana, e pertanto non può essere candidato con un nome, Piera Aiello, che non ha più.
Oggi vi mostriamo altri documenti esclusivi che confermano che Piera Aiello non è iscritta nelle liste elettorali a Partanna, come ha invece dichiarato per ottenere il certificato elettorale e potersi candidare alle elezioni.

Il primo documento è infatti la dichiarazione di accettazione della candidatura da parte del candidato nel collegio uninominale per l’elezione alla Camera del 2018. Nel documento firmato il 25 gennaio 2018 (che potete visionare cliccando qui) viene dichiarato che Piera Aiello è residente in via Crispi a Partanna. Tra l’altro questa è la stessa data in cui viene rilasciato il certificato elettorale a Piera Aiello, viene fatto tutto in fretta. Il 25 Gennaio, il responsabile dell’ufficio elettorale del Comune di Partanna, il signor Rosario Sanfilippo, anche lui indagato, rilascia il certificato elettorale che non poteva assolutamente dare. Quando la Prefettura di Trapani lo viene a scoprire, manda subito una nota al Comune di Partanna. E’ l’8 Febbraio. Il Ministero dell’Interno e la Prefettura di Trapani sono molto chiari. Riferendosi a Piera Aiello scrivono: “Il soggetto risulta già iscritto nelle liste elettorali di altro Comune”. Non poteva mai candidarsi con quel nome, non poteva mai avere quel certificato. Anche perchè, sarebbe stato il caso unico nella storia di una persona che votava due volte…

La riunione della Commissione elettorale avviene in fretta e furia il 9 Febbraio, il giorno dopo la lettera della Prefettura. E viene deciso di cancellare il nome di Piera Aiello dalla sezione numero 3 del Comune di Partanna, dove era stato scritto per errore.
Ecco infatti l’altro documento che vi mostriamo in basso e che potete scaricare qui. E’ la lista degli iscritti alla sezione elettorale in cui ha dichiarato di essere iscritta la signora Aiello.
Ebbene il nome di Piera Aiello non c’è.

Successivamente, all’avvocato Gandolfo viene intimato di restituire il certificato e la tessera elettorali di Piera Aiello. Cosa che il solerte avvocato farà. Quindi, quando si va a votare, il 4 Marzo 2018, la signora Piera Aiello sa di non avere il diritto di voto, sà di non avere il diritto di candidarsi, sa di aver presentato una certificato non valido a sostegno della sua candidatura. E non dice nulla.

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Giacomo Di Girolamo
Giacomo Di Girolamo, giornalista. Mi occupo di criminalità organizzata e corruzione in Sicilia da più di 20 anni. Sono direttore della radio più ascoltata della provincia di Trapani, Rmc 101, e di un portale molto letto in Sicilia, Tp24. Miei articoli sono usciti su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Domani. Collaboro anche con Linkiesta.  Sono autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro: L’invisibile (un'edizione aggiornata è uscita nel 2023), di Cosa Grigia (il Saggiatore 2012, finalista al premio Piersanti Mattarella), Dormono sulla collina (il Saggiatore 2014), Contro l’antimafia (Il Saggiatore, 2016).  Per Laterza ho scritto "Gomito di Sicilia" (2018), per Zolfo "Matteo va alla guerra" (2022) e "Una vita tranquilla" (2004). Per le mie inchieste ho vinto nel 2014 il Premiolino, il più importante premio giornalistico italiano, e, nel 2022, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Premio Nazionale "Paolo Borsellino". Ho raccontato la mia vita in un podcast per Audible, "L'isola di Matteo".