Il controllo della velocità: multe per tutti, “affari “per pochi. Il caso San Vito Lo Capo

Il controllo della velocità: multe per tutti, “affari “per pochi. Il caso San Vito Lo Capo

2020-04-20T11:59:24+02:00 6th Settembre, 2018|inchieste|

 Soldi facili, ai danni, tanto per cambiare, degli automobilisti. E’ quanto accade da un po’ di tempo a questa parte in molti Comuni della provincia di Trapani, dove le poche pattuglie dei vigili urbani in giro si sono però dotate di un formidabile strumento di controllo del traffico. C’è chi lo chiama “street control”. E’ quella cosa che si piazza nell’auto dei vigili e intercetta tutti i trasgressori dei limiti della velocità. Roba da far rimpiangere i cari vecchi autovelox.

Ma chi ci guadagna? Ed è tutto trasparente?

Prendiamo il caso di un piccolo Comune, San Vito Lo Capo. Città del mare, del Cous Cous, e… dei 50 chilometri all’ora…

E’ questo il limite di velocità stabilito dal Comune per le strade extraurbane e secondarie, quando secondo la legge, fuori dal centro,  dovrebbe essere più alto. Tempi duri dunque per gli automobilisti, costretti a percorrere le strade lentamente, come se fossero in un centro urbano, col rischio di causare code e rallentamenti evitabilissimi. San Vito vive di turismo, i turisti sono per la gran parte muniti di auto, perchè vengono dalla provincia, o da Palermo e il resto della Sicila o hanno una macchina a noleggio. Fare soldi su di loro, quindi, è abbastanza facile…

E come? Con le multe a distanza del famigerato Scout Speed. La Polizia Municipale di San Vito Lo Capo ha noleggiato infatti dalla ditta Street Solutions di Catania l’autovelox “invisibile”, che s’installa dentro una vettura,  anziché in strada.

Ma a lasciare increduli è la spiegazione data dal comandante della Polizia Municiaple, Salvatore Tranchida, nell’atto ufficiale per l’affidamento dell’incarico: il mancato noleggio di tale strumento, secondo il comandante,  arrecherebbe un “danno patrimoniale grave e certo” al Comune. Le perplessità non finiscono qui: non sono molto chiare le modalità per l’affidamento, avvenuto senza  gara d’appalto, ma molto più semplicemente con la proposta, approvazione e attivazione del noleggio da parte del comandante stesso. Un procedimento sicuramente facile e veloce. Il Comandante decide che senza Scout Speed c’è un danno per il Comune, il Comandante propone il noleggio senza gara, il Comandante procede al noleggio.  Potete scaricare la determina cliccando qui. 

Lo Scout Speed è un dispositivo innovativo che viene posizionato all’interno dell’auto dei vigili vicino lo specchietto retrovisore permettendo di rilevare la velocità, sia di giorno che di notte, fino a tre corsie di distanza. La novità sostanziale è la possibilità di usarlo anche con la vettura in movimento, senza quindi l’obbligo di segnalazione agli automobilisti (secondo l’art. 3 del Decreto n. 195 del 23/08/2007) come avviene con i più tradizionali autovelox.

Anche il diritto di contestazione viene meno, poiché la Polizia municipale non è tenuta a inseguire e notificare i guidatori che superano il limite. I trasgressori verranno informati con tutta calma anche trenta giorni dopo il fatto compiuto, comodamente a casa….

La speranza è che, a distanza di tempo, ricordino ancora il momento della distrazione. Di sicuro, il fatto di essere avvertiti dell’infrazione un mese dopo averla commessa, non li avrà fatti rallentare seduta stante. Ed è questo il punto. Il pericolo per i pedoni presenti nei paraggi, quindi, non viene scampato. Questo è un aspetto importante: perché nella determina del Comune si legge che tutto nasce, oltre che per questa boutade del “danno patrimoniale” per il Comune, perchè a Castelluzzo, frazione di San Vito, si corre un po’ troppo con le auto. Ma come fanno le auto a rallentare se il sistema dello “scout speed” è fatto per non essere segnalato? 

La cifra complessiva prelevata dalla cassa comunale per noleggiare il tutto è stata di €. 10.980,00. La clausola di salvaguardia del contratto prevede che in caso di introiti insufficienti (quindi, di pochi automobilisti multati) la società catanese non potrà richiedere all’Ente un importo superiore al 50% IVA compresa di quanto effettivamente incassato da quest’ultimo.

Ritorniamo poi al punto di prima. Il Comune ha ritenuto di “dover applicare l’art. 163 comma 2° del Testo Unico in quanto la mancata attivazione del servizio Scout Speed produrrebbe un danno patrimoniale grave e certo all’Ente”.Nel diritto, per danno patrimoniale s’intende un mancato guadagno determinato dal fatto dannoso. Di conseguenza i soldi provenienti dalle multe agli automobilisti sono considerati dal documento in questione come un guadagno, e la mancata installazione di un aggeggio che le garantisca come un fatto dannoso.  Il Comune poi  rafforza i dubbi interpretativi definendo il danno certo e grave, dando per scontato che le contravvenzioni a San Vito fioccheranno come neve, quando dovrebbero essere soltanto presunte o temute.

Insomma, al Comune di San Vito Lo Capo hanno le idee chiare: multare i cittadini è una fonte di guadagno e da adesso la Polizia Municipale ha mezzi adeguati a garantire queste entrate in maniera seriale. Se per assurdo nessun cittadino dovesse più infrangere i limiti, se tutti rispettassero quindi le regole della sicurezza stradale riducendo così le possibilità di incidenti o mali peggiori, per il Comando della Polizia sarebbe quindi un grave danno….. Paradossalmente, se prendiamo per buone le parole del comandante Tranchida, chi rispetta i limiti produce… un danno erariale!

In linea di principio, le multe dovrebbero avere soltanto un fine educativo. Il loro scopo è di punire chi, eccedendo i limiti, rappresenta un pericolo stradale per indurlo a non ricadere nello stesso errore e per assicurare la sicurezza stradale di tutti. Come ogni mezzo coercitivo deve essere usato in maniera appropriata, altrimenti non solo non porterebbe al risultato sperato, ma potrebbe addirittura diventare diseducativo.

Tralasciando l’ambigua formulazione della decisione ufficiale di utilizzare lo Scout Speed, ci si potrebbe porre altre domande sulla sua effettiva convenienza. Una riguarda, per esempio, la clausola di salvaguardia (secondo la quale, lo ricordiamo, la ditta non potrà richiedere importi superiori al 50% IVA compresa di quanto effettivamente incassato dall’Ente): considerando i prolungati tempi di notifica dell’infrazione, quelli del pagamento della multa e dei possibili ricorsi al Prefetto o al Giudice di Pace, il rischio e’ che l’effettivo svolgimento del servizio possa essere compromesso.

Non sono da sottovalutare le contestazioni di chi vedrà in una postazione non indicata in anticipo dai segnali normalmente presenti qualche metro prima, un’ingiustizia. Gli eventuali ricorsi presso gli Uffici del Giudice di Pace, molto frequenti negli altri comuni in cui è già in uso lo Scout Speed, potrebbero rappresentare un costo elevato per il Comune, rendendo così il guadagno patrimoniale previsto un po’ meno certo.

E’ legittimo chiedersi il perché il Comandante non abbia pensato a strumenti con una reputazione sicuramente migliore: Autovelox, Tutor, Vergilius, Telelaser, Street Control sono noti per aver ridotto drasticamente il numero di infrazioni e per averlo fatto in maniera meno subdola, essendo posizionati come di consuetudine sul ciglio della strada e preannunciati da segnali luminosi e non, e da cartelli. 

Un limite di velocità ridotto immotivatamente di 40 km orari rispetto a quello stabilito dal Codice della Strada (con potenziali disagi per la viabilità), uno strumento nascosto e non segnalato da pagare coi soldi dei cittadini, un servizio affidato senza  gara d’appalto, una determina dirigenziale equivoca. Verrebbe da dire che si stava meglio quando si stava abbagliati dal flash….

About the Author:

Giacomo Di Girolamo
Giacomo Di Girolamo, giornalista. Mi occupo di criminalità organizzata e corruzione in Sicilia da più di 20 anni. Sono direttore della radio più ascoltata della provincia di Trapani, Rmc 101, e di un portale molto letto in Sicilia, Tp24. Miei articoli sono usciti su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Domani. Collaboro anche con Linkiesta.  Sono autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro: L’invisibile (un'edizione aggiornata è uscita nel 2023), di Cosa Grigia (il Saggiatore 2012, finalista al premio Piersanti Mattarella), Dormono sulla collina (il Saggiatore 2014), Contro l’antimafia (Il Saggiatore, 2016).  Per Laterza ho scritto "Gomito di Sicilia" (2018), per Zolfo "Matteo va alla guerra" (2022) e "Una vita tranquilla" (2004). Per le mie inchieste ho vinto nel 2014 il Premiolino, il più importante premio giornalistico italiano, e, nel 2022, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Premio Nazionale "Paolo Borsellino". Ho raccontato la mia vita in un podcast per Audible, "L'isola di Matteo".