I grandi eventi a Partanna/3. Gli altri Comuni si arrabbiano. Nel frattempo al Castello…

I grandi eventi a Partanna/3. Gli altri Comuni si arrabbiano. Nel frattempo al Castello…

2020-04-19T18:54:58+02:00 14th Settembre, 2019|inchieste|

Completiamo oggi il racconto del sistema che viene adottato, ormai da anni, a Partanna per organizzare eventi e concerti estivi.

Ci sono molte cose strane nei grandi eventi estivi di Partanna. Ogni anno a Partanna l’amministrazione guidata dal sindaco Nicolò Catania riesce ad organizzare dei concerti con artisti importanti. (Leggi qui la prima parte dell’inchiesta, qui la seconda parte)

LE COSE STRANE DEI CONCERTI A PARTANNA
Solo quest’anno si sono esibiti, tra tutti, Max Gazzè, Giusy Ferreri, Le Vibrazioni. Concerti comprati da una società, la Musica da bere srl di Carmelo Costa, un habituè in quel di Partanna. I concerti non sono proprio economici, come abbiamo visto nelle puntate precedenti, ed è molto “ingegnoso”, ma strano, il sistema adottato per acquistare i concerti. Concerti inseriti nella rassegna “Artemusicultura”, il cui calendario viene approvato ad inizio stagione, ma di costi non se ne parla. Come abbiamo detto il costo complessivo della rassegna lo si sa a consuntivo, esattamente. Nel 2018 ad esempio è stato di 370 mila euro. Per trovare i soldi l’amministrazione ricorre ad alcuni stratagemmi. Intanto c’è la consueta via dei fondi regionali.

A Palermo l’amministrazione comunica anche il costo del personale da farsi rimborsare. In sostanza è come se il Comune si fermasse per settimane con i dipendenti, sulla carta, all’opera solo per gli eventi estivi. In questi giorni all’Ars si sta discutendo, tra l’altro, il collegato alla Finanziaria, in cui sono previsti fondi anche per questi eventi. Se qualcosa dovesse andare storta l’amministrazione dovrebbe inventarsi una exit strategy.

Altro escamotage è quello dei trasferimenti da alcuni capitoli del bilancio a quello dedicato agli spettacoli: le variazioni di bilancio Quest’anno, in pieno agosto,  ad esempio, il consiglio comunale, su proposta della giunta, ha tagliato diversi servizi, tra cui anche i fondi ai vigili del fuoco per la loro presenza proprio durante gli eventi e gli spettacoli. Se i fondi per i vigili del fuoco sono stati tagliati, chi ha garantito la sicurezza durante gli eventi estivi? Poi c’è il contributo del Parco archeologico di Selinunte. Il Parco da quest’anno è l’ente gestore del Castello Grifeo di Partanna. Grazie ad una convenzione il Parco, in due tranche, ha concesso al Comune 65 mila euro per realizzare eventi culturali e interventi di valorizzazione del Castello. Ma, come abbiamo visto nei giorni scorsi, il Comune – nonostante fosse specificata dal Parco la destinazione di quei fondi – ha utilizzato i soldi per comprare i concerti che si sono tenuti in altri luoghi, e non al Castello. E’ tutto scritto nelle delibere che abbiamo via via pubblicato. E in alcuni casi le delibere di affidamento dell’incarico per organizzare i concerti alla Musica da bere, sono state firmate proprio il giorno prima della data del concerto. Molto strano. Come strano è quello che c’è scritto nelle delibere, e quella che invece è la realtà. Ad esempio che condizione per l’affidamento degli eventi alla ditta di Carmelo Costa era quella di avere l’esclusiva dei concerti, cosa che non era vera. Giusy Ferreri, Max Gazzè, Le Vibrazioni, si sono esibiti in altre città siciliane, portati da altre società. Inoltre i prezzi erano anche minori.
Fin qui quello che dicono le carte, quello che è successo.

CASTELVETRANO NON CI STA
Che qualcosa non torna su quello che è successo anche quest’anno se ne è accorto pure il Sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano che si è chiesto come mai al Comune di Partanna l’ente Parco di Selinunte elargisce contributi, mentre al suo Comune, in cui ricade il Parco, neanche un centesimo.
“Come Comune di Castelverano non abbiamo mai chiesto fondi perchè sappiamo che il Parco ha un bilancio non molto allegro”, ha detto Alfano deluso dal contributo a Partanna.

Il sindaco Catania ha replicato che “da 13 anni viene finanziata la rassegna dagli enti che si sono succeduti nella gestione giuridica del Castello. Come Comune – spiega Catania – ci impegniamo a contribuire, con proprie risorse stanziate in appositi capitoli di bilancio, al sostegno di interventi di valorizzazione della fruizione del Castello Grifeo, al rafforzamento del collegamento alle strutture monumentali del Parco nonché alle opere di manutenzione e per il decoro urbano delle aree archeologiche del proprio territorio”.

Il fatto è che il Parco concede contributi per il Castello. Fondi che poi vengono utilizzati per realizzare concerti in altri luoghi, non al Castello. E tra l’altro in alcune circostanze il Castello è rimasto anche chiuso durante gli eventi. E’ vero anche che, come sostiene il sindaco Catania, il personale per il Castello viene garantito dal Comune. Ma in che condizioni si trova il Castello?

UN BURRACO AL CASTELLO…
Nel frattempo il Castello Grifeo non si trova in ottime condizioni. La fontana è all’asciutto, le luci interne fuori uso. Cartellonistica e informazioni quasi assenti in inglese, spesso incomplete in italiano, nessun percorso tematico, poche informazioni sul cranio trapanato, nessuna navetta da e per il parco di Selinunte, cunicoli sotterranei con l’illuminazione guasta.

I fondi che dovevano servire a valorizzare il Castello, concessi dal Parco, al momento non sembra siano stati utilizzati a guardare il Grifeo. Anzi sì, qualche giorno fa c’è stato un torneo di Burraco all’interno.
Forse era questo il modo per valorizzare e fare cultura…

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Giacomo Di Girolamo
Giacomo Di Girolamo, giornalista. Mi occupo di criminalità organizzata e corruzione in Sicilia da più di 20 anni. Sono direttore della radio più ascoltata della provincia di Trapani, Rmc 101, e di un portale molto letto in Sicilia, Tp24. Miei articoli sono usciti su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Domani. Collaboro anche con Linkiesta.  Sono autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro: L’invisibile (un'edizione aggiornata è uscita nel 2023), di Cosa Grigia (il Saggiatore 2012, finalista al premio Piersanti Mattarella), Dormono sulla collina (il Saggiatore 2014), Contro l’antimafia (Il Saggiatore, 2016).  Per Laterza ho scritto "Gomito di Sicilia" (2018), per Zolfo "Matteo va alla guerra" (2022) e "Una vita tranquilla" (2004). Per le mie inchieste ho vinto nel 2014 il Premiolino, il più importante premio giornalistico italiano, e, nel 2022, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Premio Nazionale "Paolo Borsellino". Ho raccontato la mia vita in un podcast per Audible, "L'isola di Matteo".