Siamo al termine della nostra storia su Palazzo Lucatelli, sul sogno di Trapani di avere un teatro. Siamo partiti dal 2004. Adesso arriviamo al 2016. Finalmente si intravede un lieto fine per questo palazzo e per Trapani, ma invece tutto si bloccha nuovamente.
Abbiamo avuto un progetto che la Soprintendenza riteneva irrealizzabile, quello del Comune di Trapani e dell’incarico all’architetto Rocchi, che ha richiesto tanti soldi comunali, un progetto fin dall’inizio inadeguato per riqualificare il Palazzo Lucatelli e creare un teatro a Trapani.
E poi abbiamo avuto un progetto realizzabile, quello dell’Ente Luglio e dell’incarico di De Santis all’ingegnere Nola, che non avrebbe dato un teatro a Trapani, ma un polo culturale. Buttalo via. All’interno dell’edificio ci doveva essere, secondo il progetto: un auditorium da 200 posti, una biblioteca per bambini, un ristorante, una sala per l’esposizione delle “Acqueforti” del Piranesi, uno spazio espositivo per una nave romana rinvenuta nel nostro mare, e persino un “art hotel”.
Nola consegna il suo progetto nel Giugno del 2015.
Ha l’ok del Genio Civile, come, soprattutto della Soprintendenza. Abbiamo detto che questo progetto è finanziato da un ente collegato al Ministero delle politiche culturali, la società Arcus: 2 milioni di euro.
Eppure non si farà mai. Perchè?
E’ il dirigente comunale Eugenio Sardo a muoversi. Contesta la nomina del progettista fatta da Giovanni De Santis e l’iter per ricevere il finanziamento si blocca. La motivazione è che la nomina dell’ingegnere Stefano Nola, secondo il Comune di Trapani, non ha rispettato le procedure conformi alla pubblica amministrazione. Quindi nella remora di possibili ripercussioni legali, l’amministrazione comunale scarica l’Ente Luglio Musicale. Il progetto portato avanti dal Consigliere Delegato dell’Ente Luglio, Giovanni De Santis, che prevede di far diventare il Palazzo Lucatelli, il “palazzo della cultura”, si infrange definitivamente e il finanziamento da due milioni di euro viene perso.
Il costo di questa progettazione è di 39.800,00 euro. Va notato, così, tanto per fare un paragone, che con questa stessa cifra nel progetto sotto l’amministrazione Fazio avevano fatto appena i rilevamenti geometrici e strutturali. Ma questa non era la cifra iniziale del compenso per l’ingegnere.
E anche qua c’è tutta una storia curiosa, che ricostruiamo grazie alla testimonianza di De Santis alla nostra redazione. Inizialmente il progetto doveva essere svolto gratuitamente, questo era l’accordo tra Giovanni De Santis e l’ingegnere Stefano Nola. Il Consigliere Delegato racconta che però era stato convocato dall’allora Assessore Giannitrapani e dal dirigente Eugenio Sardo: non si possono accettare incarichi a titolo gratuito da parte di privati, gli avevano spiegato.
La soluzione? Fare un contratto in cui si riconosce un compenso di 77 mila euro all’ing. Nola. Bene.
Perchè poi diventano 40.000? Giovanni De Santis racconta che la cifra viene indicata dallo stesso dirigente comunale che “la vergò a mano”. Successivamente è lo stesso dirigente Eugenio Sardo che contesta la parcella dell’ing. Nola, perchè supera il limite dei 40 mila euro, prescritti dalla legge per l’affidamento diretto. Abbiamo chiesto via mail al dirigente Sardo di rispondere ad alcune nostre domande sulla vicenda. Non abbiamo ricevuto risposta.
Torniamo a noi. Il Comune contesta l’incarico al progettista. E’ intenzione del Consigliere Delegato di rimediare al problema, perchè se non si risolve si perderà il finanziamento di due milioni di euro e addio polo culturale. Viene convocata una riunione con tutti i dirigenti comunali, in cui è presente anche Giovanni De Santis, per risolvere la situazione. Sempre il dirigente Sardo, suggerisce di ridurre la parcella al di sotto del limite di legge. Il Consigliere Delegato dell’Ente effettua la revoca in autotutela dell’incarico all’ing. Nola, e fa un nuovo contratto con un corrispettivo di poco meno di 40 mila euro. Commenta amaro De Santis: “Sì pensava che fosse finita, ma il dirigente mi contesta ugualmente l’errore, perchè la violazione sugli affidamenti c’era comunque stata. E invia la segnalazione all’Anac, cioè l’Autorità Anti corruzione e alla Procura della Repubblica”. Come è finita? La Guardia di Finanza indaga sulla faccenda, nessun reato viene contestato a De Santis. Il Comune di Trapani, comunque, non vuole far suo il progetto. Il finanziamento, pertanto si perde.
Siamo nel 2018, oggi, c’è un universo parallelo dove Palazzo Lucatelli è un polo culturale, e c’è poi invece la Trapani in cui viviamo dove Palazzo Lucatelli è un edificio abbandonato, che ha subito svariati crolli nel corso degli anni, luogo di ritrovo per tossicodipendenti e senzatetto, e dimora per chissà quanti topi. Per colpa di chi?