Sempre lui è al centro delle nostre attenzioni, il Palazzo Lucatelli. Dalla storia di un costoso progetto inadeguato e irrealizzabile, che vi abbiamo raccontato nelle tre precedenti puntate, adesso passiamo ad un progetto economico e realizzabile, ma che non vedrà mai la luce. Nel mezzo, una singolare operazione finanziaria, che vede il palazzo, di proprietà del Comune di Trapani, passare all’Ente Luglio Musicale.
Partiamo proprio da qui. Come abbiamo raccontato ieri, il Palazzo Lucatelli, attraverso una discutibile operazione finanziaria nel 2010 diventa di proprietà dell’Ente Luglio Musicale. Questa partecipata comunale ha perso la disponibilità di un fondo che era vincolato per fare degli investimenti e ha “guadagnato”, si fa per dire, un edificio abbandonato, benché di rilevante importanza storico-artistica. La fantomatica destinazione a “teatro stabile” è un sogno di chi amministra in quegli anni, ma bisogna fare i conti con la realtà.
Il vento, però, gira. E’ l’amministrazione comunale di Trapani, nel 2010, riesce ad intercettare finalmente un bando, con dei soldi per fare sto benedetto teatro. E’ un bando indetto da Arcus S.p.A., società costituita dal Ministero dei beni e delle attività culturali. Il bando precedente, motivo di pressioni da parte dell’amministrazione nei confronti del team di architetti romani, è andato perduto perché il progetto non aveva le certificazioni richieste per legge. Questa volta il progetto modificato, rispetto a quello del 2006, dovrebbe essere adatto, dopo sei anni e oltre 200 mila euro per spese progettuali, e Trapani potrebbe avere finalmente un teatro.
E invece no.
Il “Progetto di primo stralcio per la realizzazione di un nuovo teatro all’interno di Palazzo Lucatelli, ex ospedale S. Antonio” viene presentato per il bando. Il progetto vince.Viene individuato tra quelli finanziabili. Ottimo, no? Peccato che dal Comune non verrà mai inviata la documentazione progettuale, per completare l’iter. La società Arcus, può finanziare solamente progetti di rifunzionalizzazione e non progetti parziali, attinenti solo al consolidamento strutturale. Dal Comune di Trapani invece non è stato presentato un progetto per un teatro completo, ma solamente un progetto di consolidamento del palazzo.
Quindi, ricapitolando: il Comune attiva la procedura per ottenere il finanziamento dell’Arcus Spa. Ma lo fa sulla scorta di un progetto già in precedenza bocciato dalla Soprintendenza. Ottiene a fine del 2010 comunque il finanziamento due milioni di euro per il primo stralcio (il progetto è sempre quello, faraonico, quasi 30 milioni di euro), ma non darà mai seguito ai successivi step.
Qualche anno più tardi, in una riunione del Consiglio Di Amministrazione del Luglio del 2016 (Giovanni De Santis è il Consigliere Delegato), quando anche la Procura di Trapani avrà aperto un fascicolo sulla vicenda (e che fine abbiano fatto queste indagini, è un mistero…), c’è un passaggio della riunione in cui si spiega bene cosa è accaduto e in cui si fa, tra le righe la domanda dalle cento pistole: “Su quali presupposti l’Ente Luglio ha acquistato dal Comune di Trapani il Palazzo Lucatelli per farvi un teatro, se fare un teatro è impossibile?”.
E ancora: il progetto irrealizzabile di Rocchi è del 2006. Il finanziamento dell’Arcus è del 2010. Magari in questi quattro anni sono intervenuti pareri nuovi, modifiche. Magari alla fine c’era il nulla osta della Soprintendenza, almeno per il primo stralcio. Questo si chiedono i consiglieri del Luglio, per ricostruire la vicenda. Il Presidente del Luglio, che è il Sindaco di Trapani, in quel momento Vito Damiano, chiama al telefono il dirigente del 6° settore, l’ingegnere Sardo.
“Pronto, ingegnere, siamo qui in riunione con il Cda del Luglio per parlare del palazzo Lucatelli. Ci chiedevamo: lei, che dal 2006 ha curato tutto l’iter, conferma che non c’è il nulla osta della Soprintendenza”?
“No, non c’è”.
“Ma abbiamo avuto nel 2010 un finanziamento di 2 milioni di euro per il primo stralcio?”.
“Si”.
“E questo progetto di primo stralcio ha ottenuto il nulla osta?”
“Il Comune ha fatto richiesta ma non ha ottenuto riscontro”.
Fine della telefonata (che abbiamo ricostruito noi, sulla base del verbale della riunione del Cda).
Quindi nel 2010 il lavoro effettuato dall’arch. Paolo Rocchi va nel dimenticatoio. Ormai è inutilizzabile.
La palla passa adesso al nuovo Sindaco Vito Damiano, ma se ne occuperà solamente nel 2014. La società Arcus sollecita l’amministrazione ad inviare i documenti con un progetto da valutare, perchè anche se quel progetto presentato nel 2010 non è accettabile, il finanziamento è ancora disponibile. Ma un progetto da presentare non c’è. La nota della società termina con “potrebbe non essere più garantita la disponibilità del finanziamento”, questo perché dalla data di pubblicazione del bando sono passati 4 anni. Arcus pone un termine il 31 dicembre 2014, oltre quella data il finanziamento andrà perso. Come mai il responsabile unico del progetto, l’ing. Sardo, non si è adoperato per trovare una soluzione al problema, nonostante fosse consapevole dell’esistenza di questi fondi? I soldi sono pronti e aspettano solo che il Comune si adoperi a mandare un progetto adeguato.
Il tempo a disposizione per presentare un nuovo progetto è poco. Il vecchio progetto è completamente da buttare. L’idea del Consigliere delegato dell’Ente è di rifare tutto dall’inizio e creare all’interno del Palazzo Lucatelli non un teatro, ma un centro culturale.
L’edificio è di proprietà dell’Ente Luglio, quindi Giovanni De Santis nomina l’ingegnere Stefano Nola, attraverso una nomina diretta, al fine di redigere il nuovo progetto. Nola è un nome noto nella politica trapanese, è stato anche consigliere comunale e si è candidato senza successo alle elezioni a Sindaco del 2012. I due hanno a disposizione solo pochi mesi, se no si perdono i soldi. Il progetto viene realizzato, ottiene tutti i pareri richiesti dalla legge, e viene inviato per la valutazione alla società che deve erogare il contributo a fondo perduto. Arcus rimane sorpresa, positivamente, dal nuovo progetto, è infatti previsto un risparmio di 400 mila euro rispetto al plafond previsto. La società risponde al Consigliere Delegato De Santis, che il finanziamento è comunque di 2 milioni, quindi gli propone di utilizzare i fondi rimanenti per effettuare ulteriori lavori all’interno dell’edificio. Il progetto viene modificato e viene nuovamente presentato alla società Arcus. Prevede il consolidamento della struttura e la rifunzionalizzazione di un terzo dell’edificio. La società il 18 novembre 2015 delibera il finanziamento a fondo perduto, prescrivendo che entro trenta mesi il lavoro deve essere completato. Sono, ripetiamo, due milioni di euro.
In un universo parallelo, Trapani oggi ha un edificiio di pregio, Palazzo Lucatelli, che ospita tante attività culturali. Non ha un teatro, ma c’è comunque un auditorium, e ci sono spazi espositivi.
Ma è evidente a tutti i trapanesi che i lavori non sono iniziati, e non inizieranno mai. La motivazione qual è?
Domani quinto e ultimo capitolo, di questa storia incredibile. Nel frattempo godetevi questa immagine, di quello che poteva essere, e non è stato…