Da alcune settimane Tp24 sta raccontando, con un lungo lavoro di inchiesta, il caso della deputata dei Cinque Stelle Piera Aiello. Eletta nel collegio di Marsala e Trapani alle scorse elezioni del 4 Marzo 2018, Piera Aiello, secondo i dati raccolti da Tp24, non poteva candidarsi alle elezioni, poichè priva del certificato elettorale. E ne ha ottenuto uno in una maniera molto strana, motivo per cui la stessa deputata è al momento indagata per falso dalla Procura di Sciacca.
Al di là della vicenda giudiziaria, la sua elezione è viziata da un chiaro errore (sempre che sia stato solo un errore…) che ne invalida l’elezione, motivo per cui la Giunta per le Elezioni della Camera dei Deputati dovrebbe valutare la sua decadenza.
Piera Aiello, tramite il suo delegato, l’avvocato Giuseppe Gandolfo di Marsala, riesce ad avere dal Comune di Partanna nel Gennaio del 2018 un certificato elettorale, sulla base di una residenza che non ha.
Non ha sia perchè non abita nella casa dove dice di abitare, sia perchè la signora è testimone di giustizia: ha un’altra identita segreta, un posto alla Regione Siciliana, e pertanto non può essere candidato con un nome, Piera Aiello, che non ha più.
Quello che vi mostriamo oggi è un documento scottante (foto allegate). Il verbale della Commissione elettorale che si riunisce appositamente dopo che scoppia il caso al Comune di Partanna. E’ un documento importante, perché riassume bene le circostanze della vicenda.
Il 25 Gennaio, il responsabile dell’ufficio elettorale del Comune di Partanna, il signor Rosario Sanfilippo, anche lui indagato, rilascia il certificato elettorale che non poteva assolutamente dare. Quando la Prefettura di Trapani lo viene a scoprire, manda subito una nota al Comune di Partanna.
E’ l’8 Febbraio. Il Ministero dell’Interno e la Prefettura di Trapani sono molto chiari. Riferendosi a Piera Aiello scrivono: “Il soggetto risulta già iscritto nelle liste elettorali di altro Comune”. Non poteva mai candidarsi con quel nome, non poteva mai avere quel certificato. Anche perchè, sarebbe stato il caso unico nella storia di una persona che votava due volte…
La riunione della Commissione elettorale avviene in fretta e furia il 9 Febbraio, il giorno dopo la lettera della Prefettura. E viene deciso di cancellare il nome di Piera Aiello dalla sezione numero 3 del Comune di Partanna, dove era stato scritto per errore.
Successivamente, all’avvocato Gandolfo viene intimato di restituire il certificato e la tessera elettorali di Piera Aiello. Cosa che il solerte avvocato farà. Quindi, quando si va a votare, il 4 Marzo 2018, la signora Piera Aiello sa di non avere il diritto di voto, sà di non avere il diritto di candidarsi, sa di aver presentato una certificato non valido a sostegno della sua candidatura. E non dice nulla.
Anche perché i giochi sono fatti: con il plebiscito per i Cinque Stelle è comodamente eletta deputata…