Si giocherà una grande partita, o forse è già cominciata, a Marsala sui rifiuti. Una partita che nasce dall cessazione degli Ato e il passaggio del Comune di Marsala all’Aro per la gestione della raccolta rifiuti in città.
Il passaggio all’Aro, Ambito raccolta ottimale, è stato approvato dal consiglio comunale e di fatto permette al Comune di Marsala di tornare a gestire in maniera, più o meno, diretta la raccolta rifiuti. Diretta, significa che sarà la politica marsalese attraverso un piano d’intervento che di qui a breve dovrà essere predisposto, a decidere su personale, appalti, mezzi. Un piano d’intervento che ora si dovrà predisporre per definire che tipo di servizio si vuole dare alla citta per la raccolta rifiuti. In consiglio comunale la sera dell’approvazione si è deciso che sarà la città, attraverso la politica, le associazioni di categoria, a tracciare le linee guida, a definire di cosa c’è bisogno. Poi ci si affiderebbe a un esperto esterno per mettere nero su bianco un progetto di Piano d’ambito che poi prevederà le gare d’appalto.
Ma la raccolta dei rifiuti, che dovrà garantire una differenziata migliore rispetto all’attuale, sarà più economica rispetto alla precedente gestione dell’Aimeri Ambiente attraverso l’Ato? Non è dato saperlo al momento perchè non c’è un piano finanziario. Prima dell’adesione all’Aro, anzichè all’Srr (che hanno sostituito gli Ato), il Comune non ha calcolato attraverso una sorta di “business plane” quanto sarebbe costato alle casse del Comune la raccolta differenziata. Al momento il comune di Marsala paga quasi 16 milioni di euro l’anno per la raccolta rifiuti, il conferimento e tutti i servizi annessi come la riscossione affidata all’Aipa, ora passata a Mazal.
Secondo alcuni esperti la raccolta rifiuti in Aro costerà circa 8 milioni di euro l’anno. In questa cifra si mette dentro ad esempio il costo del personale e il costo dei mezzi. Ma è in Srr che si decide dove conferire i rifiuti, quanto verranno pagati quelli differenziati. Il rischio potrà essere che la raccolta in house non basterà a contenere la spesa.
Il comune con l’Aro deve ricominciare da zero, in sostanza. Con assunzioni e mezzi. Per Comune si intende anche la politica marsalese. Si dovrà decidere quanti degli attuali 170 lavoratori Aimeri resteranno, e chi. Quali saranno le nuove forze da mettere in campo.
Sarà il Comune a decidere anche sui mezzi per la raccolta e lo spazzamento. Quando si firmò il contratto con Aimeri a questa vennero ceduti i mezzi. Ora ricomprarli sarà un’impresa. Per questo si pensa anche noleggio e al leasing.
Ci sarà comunque bisogno di idee nuove per risparmiare un po’ su tutto e per garantire un impatto ambientale ridotto al minimo. E forse anche per questo Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale di Marsala, in questi giorni è andato a Ecomondo, la fiera di Rimini più importante d’Italia sul tema dei rifiuti, di sostenibilità ambientale ed energia. L’ex giovane promessa della politica marsalese non è uno che si muove per caso. Ha vista lunga, Sturiano.
A Rimini c’è andato con i responsabili di Ecolmec, azienda marsalese che fornisce proprio autocompattatori. E ci è andato per studiare, dice il presidente del consiglio comunale raggiunto a telefono, nuove soluzioni e nuove tecnologie per la gestione dei rifiuti. L’obbiettivo è abbattere i costi, ci si riuscirà? “Ho qualche perplessità”, risponde Sturiano. Il presidente è andato a Rimini non in missione istituzionale, ma per i fatti suoi, come ha ricordato in consiglio comunale il vice Arturo Galfano. “Ma anche a spese sue?” si chiedevano i consiglieri comunali l’altra sera. Cioè, la domanda, effettivamente non fuori luogo, è se Sturiano sia andato a Rimini a spese totalmente a carico suo, o a spese della Ecolmec. In quest’ultimo caso sarebbe un po’ imbarazzante, dato che il Comune domani si troverà a trattare proprio con la Ecolmec il noleggio o l’acquisto degli autocompattatori. E insomma, trasparenza per trasparenza, Sturiano, probabilmente chiarirà tutto alla prima occasione.
Si tratta di una partita importante, dicevamo, che riguarderà la raccolta rifiuti nei prossimi anni. Alle Srr spetterà lo smaltimento di questi rifiuti, lì c’è l’incognita dei costi. Intanto, a proposito di smaltimento rifiuti, che la partita sia grande lo si capisce dalle tribolazioni che sta passando la Sarco. Sono settimane di polemiche e di tensione, queste, in commissione urbanistica in consiglio comunale per l’approvazione della variante a favore della ditta Sarco, in via Favara a Marsala.Noi la vicenda l’abbiamo raccontata, e l’azienda ha prontamente risposto fornendo spiegazioni e delucidazioni. La variante serve a permettere alla Sarco, che si occupa di riciclare vetro e metalli principalmente, di costruire un deposito di 100 mq nella sua area per stoccare rifiuti in amianto. L’intento è quello di depositare, secondo i metodi previsti dalla legge, ad esempio delle taniche in amianto e altri rifiuti del genere per poi trasferirli, una volta raggiunta una quantità consistente al centro di stoccaggio intermedio di Palermo. In commissione si stanno trovando, però, strane resistenze e si è aperta nel corso delle ultime riunioni la frattura tra consiglieri e dirigenti, con la solita minaccia “portiamo le carte in Procura”. Si chiedono delucidazioni sui pareri forniti alla conferenza di servizi alla Regione sulla questione ambientale, sulle falde acquifere vicino l’area. Tutto legittimo e giusto, ma non si può negare anche quello che si dice fuori dal consiglio, e cioè che si muovono molti interessi, sul ciclo dello smaltimento dei rifiuti, e che ci sono altri attori in gioco. Insomma, la melina che si fa sulla Sarco, con queste documentazioni inesatte che arrivano, il tempo che si perde, il consiglio comunale che rinvia la trattazione della variante, hanno a che fare sicuramente con lo scrupolo di rispettare l’ambiente, ma anche con qualche altra ambizione, da parte sicuramente di qualcuno: capire quali sono le tante partite in gioco nel grande campionato dei rifiuti, e mandare segnali. Non è, il nostro, uno sparare nel mucchio. E’ anzi realismo. In questi giorni si sta aprendo a Marsala un processo da seguire con attenzione. Riguarda proprio la raccolta dei rifiuti, Aimeri, Sicilifert e tutto il resto. L’accusa, secondo l’inchiesta della Dda di Palermo, è quella di un sistema illegale nella gestione dei rifiuti nella nostra città, e non solo. Non è storia di ieri, è storia di oggi. Cattiva politica, che diventa cronaca giudiziaria. E che va seguita con attenzione proprio per evitare domani, di trovarci a fare gli stessi errori, e di tornare a scrivere: ve l’avevamo detto…