Ma davvero Giulia Adamo è stata sempre a favore delle iniziative private per il porto di Marsala? E ha militato sempre nel centrodestra? Ma davvero è stata lei a inventare il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo? E a introdurre a Marsala la raccolta differenziata?
Nel suo lungo monologo di qualche giorno fa, nella solita conferenza stampa piena di afecionados e tifosi, Giulia Adamo ha di fatto annunciato la sua candidatura a Sindaco di Marsala, carica ricoperta già dal 2012 al 2014. E ha detto una serie di cose.
Alcune inesatte.
Altre false.
Altre imprecise.
Ecco l’elenco.
“SONO STATA SEMPRE CON IL CENTRODESTRA”. Falso. Adamo cominicia la sua carriera politica, ormai quasi trentennale, in una giunta di centrosinistra, guidata da Salvatore Lombardo, Sindaco di Marsala. Abbandona il centrosinistra perché voleva essere candidata Sindaco e allora trova sponda nel centrodestra, che la candida alla Provincia. Da lì poi passa all’Ars, con Forza Italia e il Pdl. Non riuscendo a diventare assessore regionale, fa uno scisma e fonda il Pdl Sicilia. Sostiene i governi di Cuffaro e Lombardo. Poi passa all’Udc e sostiene il governo di regionale di centrosinistra con Crocetta presidente. E’ eletta Sindaco di Marsala grazie al Pd e al sostegno della sinistra marsalese. Dopo le sue dimissioni, a seguito delle vicende giudiziarie che la riguardano, adesso torna in campo con una coalizione che vedrà insieme Diventerà Bellissima, Lega e Fratelli d’Italia.
“NON SONO MAI STATA CONTRO IL PROGETTO PRIVATO SUL PORTO DI MARSALA”. Falso. Ricapitoliamo velocemente i fatti: il Sindaco di Marsala, Renzo Carini, avvia a Marsala l’iter previsto dalla Legge Burlando per la realizzazione del porto della città da parte di un privato, a cui andrà la concessione per alcuni anni. Il privato è la società Myr di Massimo Ombra. Adamo caratterizza tutta la sua campagna elettorale del 2012 opponendosi duramente a questo progetto. E lo stesso farà da Sindaca di Marsala. Oggi, nel 2020, il porto di Marsala è in uno stato comatoso. I lavori della Myr non iniziano, e non c’è alcun progetto serio e concreto per la messa in sicurezza. Ma va ricordato che su ciò che di poco chiaro è successo intorno al porto c’è stata anche un’indagine della Procura di Trapani. Tp24, ad esempio, ha raccontato come fu falsato lo studio sulla presenza della posidonia (una pianta protetta, da Adamo chiamata “erbetta”) nei fondali del porto.
Giulia Adamo, da Sindaco, definì il progetto della Myr “il cavallo di Troia per un’assurda cementificazione dell’area portuale, con la costruzione di ristoranti, negozi, piscine, ecc. L’Amministrazione ritiene tutto ciò inconcepibile”. Giusto per dirne una. Qui invece il video di una conferenza stampa del 2012 con i vertici di allora del Partito Democratico, contro il progetto della Myr, con le parole durissime di Adamo.
“GRAZIE A ME SI FA A MARSALA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA”. Falso. La raccolta differenziata viene avviata a Marsala nel 2009, Sindaco Renzo Carini. Va anche detto che si tratta di un obbligo di legge, previsto dalla legge regionale di riforma del sistema dei rifiuti, con l’ istituzione dell’Ato Rifiuti, tanto che la gara che riguardava Marsala, vinta dall’allora Aimeri, oggi EnergetikAmbiente, riguardò anche gli altri Comuni della parte nord della provincia, riuniti nell’Ato Tp1 Terra dei Fenici. Lì, tra l’altro, Adamo riuscirà a piazzare due suoi fedelissimi: Tumbarello e Provenzano.
Adamo ha detto anche una cosa inesatta, a proposito di rifiuti: “Chi vuole fare la raccolta differenziata la fa, chi non vuole farla non lo fa”. E’ un’affermazione pericolosa, perché lo sforzo che oggi stanno facendo gli enti locali è quello di obbligare tutti i cittadini ad una giusta raccolta differenziata. Indietro, insomma, non si torna. Fare annunci contrari significa sprecare in poco tempo anni di lavoro. E’ come quando i politici fanno gli annunci di condoni o di sanatorie…
A proposito di rifiuti, durante la sindacatura di Adamo ci furono anche alcuni corto circuiti, come quando Tp24 scoprì che i mezzi della raccolta dei rifiuti facevano rifornimento nelle stazioni di servizio di proprietà della famiglia dell’allora Sindaco di Marsala.
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