Mai come quest’anno si registra tanta agitazione intorno alle spiagge marsalesi. La pulizia è cominciata con ritardo e, dalle segnalazioni che ci giungono, non sembra sia sempre all’altezza. Le dieci mini isole ecologiche per i rifiuti, ad esempio, sono state installate solo da pochi giorni. Abbiamo raccontato, per citare un altro esempio, del modo singolare in cui viene trattata la posidonia, pianta vitale per difendere le coste dall’erosione, e delle strane pulizie al primo lido che si incontra nel versante sud, il Covo della Saracena. Che sta succedendo? Succede che dietro le quinte del grande affare dell’appalto della pulizia delle spiagge è in corso una battaglia, fatta di carte bollate, ricorsi, denunce. E ci sono mezzi che appaiono e scompaiono, e altre cose un po’ strane.
La gara d’appalto per la pulizia delle spiagge a Marsala è stata vinta, quest’anno, dall’impresa di pulizia New System Service. L’azienda ha vinto una gara pluriennale, per quest’anno e per il 2018 per la pulizia delle spiagge libere ricadenti nei litorali nord e sud del territorio marsalese.
Le spiagge interessate sono quelle di maggior affluenza di cittadini e visitatori: San Teodoro (versante nord) e i tratti liberi che dalla zona ex Fortino giungono fino al confine con Petrosino (sud). Il progetto include, nella prima fase, la rimozione della posidonia spiaggiata durante la stagione invernale; successivamente, dovrebbe essere effettuato il servizio quotidiano di pulizia che l’impresa aggiudicataria deve assicurare dal 15 giugno al 30 settembre di ciascun anno. New System Service ha presentato un ribasso notevole del 35,55% sull’importo a base d’asta di poco superiore a 200 mila euro. Nessuno al Comune, però, si è chiesto come mai il ribasso era così tanto. Perchè puo succedere un po’ di tutto: presentare requisiti che non si hanno, o ancora evitare i costi di trasporto della posidonia (magari buttandola direttamente in mare).
I precedenti ci sono. Due anni fa la stessa azienda si era aggiudicata la gara del Comune di Marsala. Ma non aveva i requisiti per vincerla. Aveva presentato infatti una dichiarazione errata. Era stata estromessa pertanto dalla gara, aveva perso il ricorso amministrativo al Tar e al Cga, e il servizio era stato affidato alla Ecological Service (in quel caso terza classificata, perché anche la seconda ditta non aveva i requisiti). Piccolo particolare: la fidejussione, il 2% dell’importo a base d’asta, 200.000 euro, doveva essere incamerata dal Comune di Marsala. Nessuno ha mai provveduto. Il dirigente del Comune di Marsala, Francesco Patti, ha deciso che non era il caso, nonostante il Responsabile Unico del Procedimento, Pipitone, fosse inizialmente di avviso opposto. Per il Settore Lavori Pubblici del Comune da parte della New System Service nel dichiarare il falso sui mezzi che non aveva non c’era “dolo o colpa grave”. Quindi, si poteva soprassedere.
Proprio l’architetto Pipitone, il 7 Aprile 2015, aveva comunicato alla New System Service che erano state fatte delle verifiche su quanto dichiarato per aggiudicarsi l’appalto, e molte cose non quadravano: la macchina pulispiaggia non era rispondente alle caratteristiche richieste, per gli autocarri non c’era l’autorizzazione per il trasporto di rifiuti, il carrello agricolo non era idoneo alla circolazione su strada e c’era pure una pulispiaggia fantasma (testuale: “non risulta nella disponibilità dell’impresa”). Il 30 Aprile del 2015, pertanto, viene disposta la revoca dell’aggiudicazione.
Diversa la versione del titolare della New System Service, Pietro Amato: “Il responsabile del procedimento, Pipitone, voleva le nostre macchine per la pulizia delle spiagge già a Marsala il giorno dell’aggiudicazione del lavoro, ma erano in viaggio e stavano arrivando… Tra l’altro le macchine che abbiamo noi non ce l’ha nessun altro. E a motivo del fatto che abbiamo ragione, poi Stefano Pipitone è stato rimosso…“. E la fidejussione non pagata? “Non c’era nessuna fidejussione da pagare” dice Amato. In realtà non è così: c’era una fidejussione da pagare, ripetiamo, ma il Comune di Marsala ha preferito non farla pagare.
C’è poi un’altra vicenda accaduta da un’altra parte d’Italia, nel Comune di Grado, profondo nord. Lì nel 2015 l’azienda ha vinto l’appalto per la pulizia delle spiagge, ma è nato un grosso scandalo. Perché un’operazione dei Carabinieri di Udine ha scoperto che anziché raccoglierle e smaltirle nell’apposito impianto, gli operai della ditta di Marsala, raccoglievano le alghe, formavano dei cumuli e, probabilmente anche con un po’ di sabbia in mezzo, le ributtavano in mare. Tra l’altro la ditta lavorava sia per il Comune sia per tre stabilimenti privati. Tutto è nato dal fatto che i proprietari degli stabilimenti si erano accorti che il mare era sporco, e portava sempre alghe a riva. Come mai? E’ bastato riprendere gli operai della New System Service per capire. Della vicenda se ne è occupato il giornale di Trieste, Il Piccolo (clicca qui per leggere l’articolo) e il Messaggero Veneto (clicca qui per leggere l’articolo). C’è anche un video molto eloquente, eccolo. Anzichè raccoglierle e smaltirle in un apposito impianto, le alghe raccolte sulla spiaggia di Grado venivano ributtate in mare. I Noe di Udine sono intervenuti e hanno sequestrato i mezzi.
Su questa vicenda Amato minaccia querela (“Se scrivete vi denuncio” è stata la sua risposta) e non chiarisce a che punto è l’indagine, se tutto è stato archiviato. Si limita a dire: “Non c’è nulla”. Salvo poi aggiungere: “Non posso parlare perché c’è un’istruttoria in corso”.
Ma torniamo a noi. Dunque, nel 2015 New System Service vince la gara biennale per la pulizia delle spiagge a Marsala, ma poi si scopre che non ha i requisiti. Nel 2017 c’è la nuova gara biennale. E New System Service vince la gara, grazie al maxi ribasso. Secondo il consigliere comunale Ivan Gerardi la situazione è molto critica: “Non ci sono i calendari di pulizia, non si sa quale personale è in spiaggia, per quante ore, cosa fanno” denuncia qualche giorno fa in una interrogazione.
Ma non c’è neanche la pulispiaggia grande, il mezzo per eccellenza per la pulizia quotidiana. O meglio c’è, ma è … dal meccanico. Il mezzo, infatti, si trova (fino a quando abbiamo chiuso questo articolo, nella settimana del 10 Luglio) da un meccanico, in zona Paolini, posteggiato lì. “Quel mezzo l’hanno fatto solo vedere, non è mai sceso in spiaggia” dice Massimo Rubino, della Ecological Service. “Parlano così perché per venti anni hanno avuto il dominio del settore e adesso ci rimangono male” replica Amato. Ecco la foto.
E con che cosa viene fatta la pulizia delle spiagge, allora? Con un altro mezzo, una pulispiaggia junior da un metro e mezzo di larghezza, che per gli addetti al settore sarebbe inadeguata.
Abbiamo chiesto ad Amato con quali mezzi fa la pulizia delle spiagge a Marsala: “Quelli previsti dal capitolato” risponde lapidario. Ma le pulispiaggia sono due, piccola e grande? “Si”, dice Amato. E sono entrambe in giro? “Si”. Salvo poi fare una precisazione: “Marsala non è Miami. Sono sei chilometri di costa, con diversi intervalli, di mezzi che abbiamo sono più che sufficienti”.
Il pulispiaggia dovrebbe passare due volte alla settimana, “ma noi lo facciamo passare tre volte” ci dice Amato.
E non è questo l’unico aspetto da chiarire. C’è anche un altro caso: quello del Covo della Saracena, il primo lido che si incontra venendo da Marsala. Abbiamo raccontato in un articolo degli strani movimenti intorno al lido: la posidonia che veniva presa e portata nella zona della colmata. L’articolo lo potete leggere cliccando qui. Questa una foto che vede il mezzo impegnato dentro il lido per la rimozione della posidonia.
Dopo qualche giorno dalla nostra segnalazione scrive il titolare della concessione demaniale del Covo della Saracena, il signor Mario Giuseppe Pulizzi, che fa una precisazione interessante, con tanto di documentazione allegata. La precisazione per intero la potete leggere cliccando qui. Il pezzo che interessa è questo:
Le escavatrici e il camion, ritratti nelle foto, sono di proprietà dell’impresa aggiudicataria per l’anno 2017 dell’appalto per l’espletamento del servizio di pulitura delle spiagge del territorio del Comune di Marsala.
Le operazioni di rimozione straordinaria della posidonia spiaggiata, iniziate qualche settimana fa, volte allo spostamento stagionale temporaneo delle alghe in zone non frequentate dai bagnanti, sono state regolarmente autorizzate dagli Enti competenti, in particolare il Comune di Marsala e l’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana.
Pulizzi, dunque riconosce che i mezzi della New System Service hanno effettuato la pulizia nel suo lido. Amato dice l’opposto: “Non siamo entrati dentro il Covo della Saracena”. Una cosa che sarebbe vietata, dato che la ditta che ha vinto l’appalto del Comune deve pulire solo le spiagge libere, non i lidi. La pulizia dei lidi spetta ai titolari delle concessioni demaniali, che devono effettuarla anche nell’area di 50 metri a destra e a sinistra della concessione. Pulizzi questa pulizia l’avrebbe fatta a proprie spese? O con i mezzi della ditta pagata dal Comune? E perchè?
“Ci hanno autorizzato” dice il titolare del Covo della Saracena. Ed è vero. Ed è anche un altro aspetto singolare: il Comune chiede alla Regione Siciliana di avere un occhio di riguardo per la zona del Lido della Saracena per gli “eccezionali eventi climatici” che ci sono stati quest’anno e che hanno portato tante alghe in spiaggia. Si, ma quali eventi? Dati alla mano, non si ricordano a Marsala in questi mesi, mareggiate particolari o altro.
E perchè questi eventi eccezionali hanno riguardato solo il Covo della Saracena e non, per esempio, il Lido Signorino o altri lidi? Possibile che una mareggiata abbia colpito un lido, e non quello accanto? Tra l’altro è lo stesso Pulizzi ad avviare il procedimento a chiedere, con una lettera del 12 Aprile 2017 inviata al Comune “la rimozione della posidonia spiaggiata sia nella parte di spiaggia libera adiacente la propria concessione, che nella fascia prospiciente”. Il Comune si fa latore della richiesta alla Regione Siciliana, che non solo autorizza in tempi record, ma addirittura sollecita il Comune a fare presto.
E perchè dopo alcune settimane dall’aggiudicazione della gara, si lavorava intorno a quel lido, ma per il resto le spiagge libere erano sporche? Non lo stiamo dicendo noi. Lo scrive nella stessa interrogazione il consigliere comunale Ivan Gerardi. Infatti, siamo a fine Maggio, Gerardi scrive al Comune per sapere “come mai dopo circa 50 giorni dall’esito della gara, le spiagge ricadenti nella zona di Birgi, Marausa, Spagnola (di fronte Villa Genna) e versante sud non hanno subito un intervento incisivo di pulizia”. L’interrogazione intera la potete leggere cliccando qui. Contesta questa versione New System: “Va tutto bene, le spiagge sono pulite. I cittadini ci fanno complimenti, e anche i titolari dei chioschi. I lavori straordinari sono cominciati il 6 Maggio e sono finiti in tempo, la cartellonistica a Maggio era stata già collocata. Tutto lo stiamo svolgendo secondo il capitolato” dice Amato.
A proposito della posidonia. il Comune dovrebbe spostarla per la stagione estiva, e poi rimetterla dov’era. L’area individuata è la colmata di contrada Casabianca, per 800 metri quadrati. E quest’anno così tanta era che ne è stato chiesto anche l’allargamento. Qualche giorno fa in quella zona abbiamo visto una pala meccanica in azione: prendeva le alghe e le spingeva verso il mare. Chi era e perché lo faceva? Non è quello un deposito temporaneo autorizzato dalla Regione Siciliana? Vuoi vedere che poi il mare riporta tutto indietro…?