Si è conclusa qualche giorno fa la tournée di “Cantano sulla collina”, recital di parole e musica ideato da me con il mio amico e valente cantautore Ninni Arini.
Abbiamo incontrato più di 2000 spettatori, soprattutto studenti, parlando di lotta alla mafia, di memoria, di responsabilità, fuori dai soliti schemi. Questo progetto continua. Se siete interessati ad organizzare “Cantano sulla collina” scrivete pure a info@musicaearti.it.
E’ uno spettacolo di un’ora e mezza, che si può fare dappertutto: a scuola, nei cortili, in piazza, nei teatri, nelle biblioteche, nei musei, nei sottoscala.
Qui il comunicato finale dell’evento:
Ha riscosso un grande successo tra gli studenti della provincia di Trapani, lo spettacolo itinerante “Cantano Sulla Collina”, conclusosi la settimana scorsa con l’ultimo appuntamento all’istituto Ites di Valderice.
Il recital, prodotto dall’associazione culturale “Musica&Arti e portato in tour nei teatri e nelle scuole trapanesi dal giornalista e scrittore Giacomo Di Girolamo e del cantante Ninni Arini, ha fatto tappa in diversi comuni, da Castellammare a Castelvetrano, da Alcamo a Trapani e Valderice, passando per Erice e Santa Ninfa. Tratto dal libro “Dormono Sulla Collina (Il Saggiatore, 2015) di Giacomo Di Girolamo, ha portato in scena 45 anni di storia d’Italia raccontata dagli stessi protagonisti che l’hanno vissuta e subita.
Fondamentale per la realizzazione dello spettacolo è stato il supporto e il ruolo del “Consorzio Trapanese per la legalità e lo sviluppo” che ha sostenuto e finanziato l’iniziativa, realizzando concretamente percorsi di legalità rivolti ai giovani e agli studenti del territorio.
Un successo e un’attenzione per questo lavoro teatrale testimoniato dalla spontaneità con cui i ragazzi hanno interagito e si sono mostrati parte attiva, anche con la creazione di cartelloni, e subito dopo ogni spettacolo, aprendo di volta in volta un interessante dibattito acceso dalla curiosità e dalla voglia di conoscere e approfondire le storie che hanno ascoltato, come quella dei fratellini Asta e della loro mamma, morti a Pizzolungo il 2 aprile del’85 nell’attentato che la mafia organizzò per cercare di uccidere il giudice Carlo Palermo, o come quella, tra gli altri, del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido dopo mesi di prigionia o quella di Peppino Impastato e dei giudici simbolo della lotta alla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.