L’immigrazione non è un problema, è un fatto. Diventa un problema perché fare leva sulla paura rende in termini elettorali.
Non aiutare le persone in difficoltà in mare è un crimine contro l’umanità, prima ancora che un reato.
Ma il punto non è questo. Il punto è che, ingannati come siamo dalle false informazioni, dalla propaganda che incita all’odio, non ci accorgiamo di un dato essenziale: l’Italia è un Paese morto. Abbiamo disperatamente bisogno di immigrati. Per tanti motivi. Uno su tutti, ce lo insegnano la storia e l’economia: i Paesi più ricchi del pianeta sono quelli dove più alto è il numero di immigrati.
E secondo me chi ha davvero a cuore gli interessi dell’Italia questa cosa deve cominciare a dirla. Una politica autenticamente sovranista, aprirebbe le porte all’immigrazione, alla buona immigrazione, perché è l’unico modo per salvare il Paese.
Un esempio su tutti. Quante scuole stanno scomparendo per mancanza di alunni? Quanti posti di lavoro si perdono per classi che non si formano? Solo in Sicilia, nei prossimi anni perderanno il posto 56.000 insegnanti. Oggi molte scuole sono aperte grazie ai figli delle famiglie immigrate. Loro permettono che il sistema funzioni, che gli insegnanti abbiano uno stipendio, che sia istruzione per tutti. Dovremmo ringraziarli. E invece odiamo, odiamo, odiamo.