Inizia la fase 2. Da oggi il lockdown si fa più morbido. Per tutta l’Italia sono state varate nuove regole per gli spostamenti e nuove aperture di attività commerciali. Poi le regioni hanno adottato ulteriori misure, in base anche all’andamento epidemiologico.
In Sicilia cambia poco rispetto al resto del Paese. La Sicilia però resta off-limits, con regole più stringenti per l’ingresso in regione rispetto ad altre parti d’Italia. Si vuole continuare a mantenere bassa la curva del contagio. Ma la fase 2 in Sicilia significa anche provare a far ripartire l’economia, dopo due mesi di chiusura, e un tessuto produttivo e sociale al collasso.
L’isola resta blindata.
L’ultima ordinanza di Musumeci vieta ogni spostamento in entrata e in uscita dalla regione.
“L’ingresso in Sicilia è normato da un decreto del ministro dei Trasporti, di concerto con il ministro della Salute, che disciplina le modalità con cui si rientra nel territorio siciliano. Si tratta di un provvedimento, giudicato da tutti essenziale nella fase della diffusione del contagio, che ha raccolto la richiesta di limitare l’accesso all’Isola che il presidente Musumeci avanzava già dalla fine del mese di febbraio”, ha detto ieri l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza. La preoccupazione del Governo Musumeci è che si ripeta l’esodo di siciliani che vivono al Nord Italia, soprattutto studenti fuori sede, verso la terra d’origine.
Un Piano per la ricostruzione
Ma quella che si apre oggi è anche una fase 2 per l’economia siciliana. Una riapertura graduale per una regione già in ginocchio prima dell’emergenza Coronavirus.
In questo senso Musumeci ha parlato della necessità di varare con urgenza un Piano regionale per la ricostruzione economica e sociale dell’Isola e per l’efficientamento burocratico”.
“E’ questo l’obiettivo del mio governo per accompagnare la ‘Fase 2’ in Sicilia, a sostegno delle imprese, dei settori produttivi e dei lavoratori, ma anche per accelerare la spesa pubblica destinata agli investimenti e alle infrastrutture. Deve essere un piano frutto di concertazione, asciutto, essenziale, attuabile in tempi celeri. Per questo, dopo l’approvazione, all’Ars, della legge di Stabilità, che contiene provvedimenti emergenziali, il governo regionale vorrà confrontarsi con le organizzazioni di categoria e sindacali che incontreremo, in video collegamento, nel pomeriggio di martedì 5 maggio da Palazzo Orleans. La Sicilia produttiva deve ripartire, nel rispetto delle norme di sicurezza, più determinata che mai”.
Cosa si può fare in Sicilia?
Non è un liberi tutti. Si possono fare alcune cose, altre no. Serve buon senso. In Sicilia, poi, ci sono regole a parte.
Seconde case. In Sicilia ci si può andare. Ma lì si deve restare. Non possiamo fare vai e vieni.
Congiunti. Li possiamo vedere. Chi siano è un mistero. Diciamo: i parenti stretti. E, per estensione: i fidanzati e i compagni. E gli amici? No. Agli incontri dobbiamo mantenere la distanza di sicurezza e le mascherine, sempre per evitare eventuali contagi.
Si può andare a correre? Si. Da soli.
E lo sport? Si, individuale e da soli. (Qui le indicazioni della Regione Siciliana)
I parchi e le ville sono aperti? Si. Ci si può andare, ma non creando assembramenti.
Mascherine e guanti? Obbligatori nei posti chiusi.
Matrimoni? Si. Ma solo sposi e testimoni.
Funerali? Si, ma 15 presenti al massimo. Il morto non conta.
Bar, ristoranti, e altro? Aperti, ma solo da asporto. Cioè prendi e porti via. Vietate consumazioni al tavolino. Oppure possiamo farci portare il cibo a casa o sul luogo di lavoro.
Chi è fuori può tornare in Sicilia? E’ difficile. I collegamento sono pochissimi, le regole ancora rigide (le leggete qui).
Passeggiate? Mmmm. Ci si può muovere a piedi solo per andare a lavoro, o per motivi di necessità. Ecco, possiamo andare a trovare i parenti a piedi…
Ci vuole l’autocertificazione? Si. C’è un modello nuovo. Se non ce l’abbiamo ce la danno al posto di blocco. (Clicca qui per scaricare il modello).
I dati siciliani
Virus stabile in Sicilia. Negli ultimi giorni però sono stati effettuati pochi tamponi. Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 85.955 (+1.603), su 78.409 persone: di queste sono risultate positive 3.240 (+27), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.203 (+17), 795 sono guarite (+8) e 242 decedute (+2).
Degli attuali 2.203 positivi, 412 pazienti (-14) sono ricoverati – di cui 29 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.791 (+31) sono in isolamento domiciliare.
I dati trapanesi
Sono 52 le persone attualmente positive al Coronavirus in provincia di Trapani. Su circa 200 tamponi effettuati negli ultimi due giorni nessuno ha dato esito positivo.
Così sono distribuiti i casi per città: Alcamo 13; Buseto Palizzolo 0; Campobello di Mazara 3; Castellammare del Golfo 0; Castelvetrano 9; Erice 2; Gibellina 0; Marsala 2; Mazara del Vallo 3; Paceco 1; Salemi 7; Trapani 7; Valderice 5.
Il totale dei guariti sale a 66. Sono sempre 5 le persone decedute. Restano 4 i ricoverati al Covid Hospital di Marsala, di cui uno in terapia intensiva. Da quando è cominciata l’emergenza sono stati effettuati 5.295 tamponi e 3.344 test sierologici sul personale sanitario. Mentre il totale dei contagiati riscontrati in provincia di Trapani sono stati 123 compresi guariti e deceduti.