Quelli che vomitano odio contro l’Europa….

Quelli che vomitano odio contro l’Europa….

2018-08-25T10:53:11+02:00 25th Agosto, 2018|diario|

L’Italia è ormai un Paese trascinato nel ridicolo. L’azione del Ministro della paura del governo di Lega e Cinque Stelle (a proposito, ma questa cosa di essere disumani con i disgraziati, sulla piattaforma dei Cinque Stelle esattamente quando è stata votata?), è sostenuta dalla maggioranza degli italiani, ci dicono. E quando questa maggioranza vorrà anche la pena di morte per i clandestini, perché non introdurla, allora?
In queste ore, poi, in rete, sono tanti gli esperti di diritto comunitario, laureati su Facebook, che spingono Salvini e Di Maio affinché l’Italia esca dall’Europa, sanguisuga traditrice alla quale versiamo un sacco di soldi, per avere in cambio solo divieti e controlli che limitano la nostra volontà popolare.


La cosa singolare è che chi scrive queste cose, probabilmente lo fa utilizzando una rete dati che è stata messa nel suo Comune grazie ai finanziamenti dell’Europa per le infrastrutture digitali; ha un figlio che va in una scuola ristrutturata grazie ad un finanziamento europeo, dove, sempre grazie ai soldi dell’Europa, magari hanno per la prima volta un laboratorio informatico / musicale / scientifico. Un altro figlio, magari, fa il medico in Francia/Portogallo/Germania, e può farlo liberamente perché lo prevede l’Unione Europea, che finanzia la mobilità dei giovani e dei professionisti tra tutti i Paesi.
Chi vomita contro l’Europa, magari lo fa mentre ha le chiappe a mollo in un mare che bagna un tratto di costa che un progetto finanziato dal programma Life (sempre l’Europa) ha salvato dall’inquinamento, con la Regione che ha avuto (dall’Europa, non dalla Lega) i soldi per fare finalmente le fogne.
Oppure scrive da un bus / tram / metro in una stazione dove, poco visibile, all’ingresso ci sarà un piccolo cartello con le stelle gialle e la bandiera blu e la scritta “progetto finanziato dall’Unione Europea”.
O è davanti alla tv, e passano uno dei suoi film preferiti, e se aspettasse i titoli di coda vedrebbe magari la scritta “Finanziato dal programma MEDIA dell’Unione Europea”.
Vomita odio, dall’alto della sua tracotante ignoranza. E magari ha un cugino che ha una piccola cantina, che per la prima volta quest’anno può partecipare ad una fiera a New York grazie ad un progetto di internazionalizzazione finanziato dall’Unione Europea.
Potrei continuare all’infinito.
Ma la cosa più straordinaria è che questo individuo, che difende la mostruosa disumanità di Salvini e vomita cazzate contro l’Europa, non sa che può fare tutto ciò, liberamente, proprio perché c’è l’Europa, perché Altiero Spinelli e tanti altri hanno lottato anche per la sua libertà. E questa libertà, oggi, viene usata per dire immani cazzate, e non siamo allora noi che dobbiamo uscire dall’Europa, e l’Europa che deve abbandonarci (come ci abbandona l’Africa: ma quanti immigrati restano in Italia? Dove la vedete questa invasione?) perché ci meritiamo l’isolamento, il recinto.

About the Author:

Giacomo Di Girolamo
Giacomo Di Girolamo, giornalista. Mi occupo di criminalità organizzata e corruzione in Sicilia da più di 20 anni. Sono direttore della radio più ascoltata della provincia di Trapani, Rmc 101, e di un portale molto letto in Sicilia, Tp24. Miei articoli sono usciti su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Domani. Collaboro anche con Linkiesta.  Sono autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro: L’invisibile (un'edizione aggiornata è uscita nel 2023), di Cosa Grigia (il Saggiatore 2012, finalista al premio Piersanti Mattarella), Dormono sulla collina (il Saggiatore 2014), Contro l’antimafia (Il Saggiatore, 2016).  Per Laterza ho scritto "Gomito di Sicilia" (2018), per Zolfo "Matteo va alla guerra" (2022) e "Una vita tranquilla" (2004). Per le mie inchieste ho vinto nel 2014 il Premiolino, il più importante premio giornalistico italiano, e, nel 2022, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Premio Nazionale "Paolo Borsellino". Ho raccontato la mia vita in un podcast per Audible, "L'isola di Matteo".